lunedì 8 maggio 2017

"Vittoria con Champagne"

Ieri sera champagne a profusione è stato versato in migliaia di pregiati calici di cristallo per brindare all'ennesima vittoria della classe elitaria e dei lacchè politici. Emmanuel Macron è stato eletto Presidente della Repubblica Francese. Banchieri e miliardari hanno provato un brivido di eccitazione nel veder realizzato il progetto di insediare all'Eliseo un loro rappresentante, una loro creatura. Penso a Jacques Attali, uno dei principali ideologi dell'euro, già consigliere economico di Mitterand, già amministratore della Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo, mentore del nuovo giovane Presidente; per darvi l'idea l'uomo che amando teneramente i popoli, in particolare quello Italiano, disse: “Ma cosa credeva la plebaglia europea? Che l'euro fosse stato fatto per la loro felicità?” Lo stesso uomo che nel suo ultimo saggio dal titolo “Come Finirà” ha scritto: “La situazione dell'Italia è resa ancor più preoccupante dal fatto che la popolazione non sembra essere in grado, quando sarà il momento, di rispondere agli sforzi richiesti per diminuire drasticamente il livello del debito pubblico”. Quanta considerazione da parte del nuovo Richelieu francese; si preoccupava che noi Italiani non volessimo donare il sangue per ripagare un debito pubblico cresciuto grazie a quelle istituzioni finanziarie da lui sempre protette e coccolate. Nonostante gli argomenti maliziosi, dal suo libro emerge la consapevolezza che l'Italia avrebbe ottenuto sensibili vantaggi uscendo dalla moneta unica; il tutto a scapito proprio della Francia e della Germania. Un'ipotesi, ovviamente, da combattere ad ogni costo; l'Italia rimane tuttora la principale mucca da mungere nell'intero vecchio continente, così come la Grecia ha costituito un piacevole antipasto. D'altronde, Attali sapeva e sa perfettamente quanta utilità avrebbe il nostro Paese ad uscire il più presto possibile dalla morsa dell'euro; non a caso un recente studio dei ricercatori Cédric Durand e Sébastien Villemot pubblicato da “Observatoire Francais des Conjonctures” ha evidenziato come l'Italia avrebbe i maggiori vantaggi se uscisse in tempi rapidi dalla moneta europea. Purtroppo, gli anni volano via e il treno si sta perdendo per responsabilità di una classe politica serva e di noi tutti incapaci di reagire a delle verità che osserviamo come spettatori rassegnati ad un infelice destino.
Ma Jacques Attali è soltanto uno dei tanti che stanno allegramente brindando, in molti esultano per il successo straordinario di un candidato solo in apparenza definito outsider. Penso ai Rothschild che hanno insegnato il mestiere di banchiere a Macron negli anni in cui il nuovo Presidente francese ha rivestito la carica di alto dirigente presso la banca d'affari “Rothschild & Cie Banque”. Penso a Bernard Arnault, l'uomo più ricco di Francia, proprietario tra l'altro dei quotidiani Parisien, Aujourd'hui ed Echos, tutti ferventi sostenitori di Macron. Penso all'intera classe elitaria ben felice di vedere in cima alla seconda economia europea un uomo che vuole perseguire in maniera sostanziale la dottrina neoliberista con tutte le conseguenze in tema di gestione del lavoro e di fenomeni immigratori.
Devo anche ammettere che il Presidente uscente Francois Hollande è stato un vero maestro nell'arte della manipolazione politica. Nel momento di massima impopolarità, e con il rischio di far eleggere una persona non ancora inquadrata nel reale sistema di potere, è riuscito con l'aiuto sostanziale dei banchieri, dei miliardari e dei mass media ad innalzare il suo quasi sconosciuto consulente economico al rango di nuova stella politica. Uno stratagemma vincente che ha portato il popolo francese ad eleggere come Presidente un uomo sostenuto apertamente da coloro di cui voleva sbarazzarsi. Quale incredibile beffa!
Questa è la vera dimostrazione dell'immenso potere della comunicazione nella società moderna; un vero successo per le multinazionali della pubblicità e dei media controllate da quei ricconi che vedono nel progetto di globalizzazione l'arma esiziale per distruggere la sovranità degli Stati a favore del loro regno usuraio senza confini.
Io penso che noi Europei dovremmo identificare con più attenzione il vero nemico che sta, poco alla volta, indebolendo la nostra identità attraverso attacchi all'autonomia economica, alla cultura e al lavoro.
Nel frattempo banchieri e miliardari brindano con champagne alle continue vittorie sulla gente comune ritenuta un gregge belante assuefatto a qualsiasi tosatura.

Alfred B. Revenge




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