mercoledì 3 maggio 2017

"Chi Dobbiamo Ringraziare Per l'Immigrazione Dalla Libia?"

Ormai regna una grande confusione per questa invasione di immigrati provenienti dalla Libia. Ministri della Repubblica che si azzuffano, ONG che in audizione davanti alla Commissione del Senato confermano la loro volontà di fungere da traghettatori per tutti coloro che desiderano essere condotti al più vicino porto italiano, procuratori della Repubblica che intervengono con differenti opinioni circa i possibili collegamenti tra trafficanti di merce umana e le organizzazioni non governative, cittadini italiani sempre più a disagio per un esodo incontrollato che inquina qualsiasi possibilità di corretta integrazione sociale, spesa pubblica per miliardi di euro destinata a sostenere questa immigrazione mentre oltre sette milioni di italiani si trovano in grave deprivazione materiale. Insomma, un gran casino che ha come primo risultato quello di distrarre dal vero problema: l'Italia non è nelle condizioni di poter sostenere un'affluenza così elevata. Il punto che non bisogna dimenticare è che i clandestini che entrano in territorio italiano possono essere tutti bravi e animati dalle migliori intenzioni, ma il nostro Paese presenta limiti oggettivi di accoglienza; le ONG possono essere tutte immacolate e benedette da Santa Teresa di Calcutta, ma il nostro Paese non può soccombere per via di interessi che poco hanno di umanitario. In breve, le discussioni del momento servono soltanto ad alzare un gran polverone; cosa importa se vi sia collusione o meno delle ONG con i novelli negrieri? A cosa serve tanta agitazione? La realtà è di una disarmante semplicità, centinaia di migliaia di immigrati clandestini entrano in Italia ogni anno senza alcuna regola grazie soprattutto ad una flotta di navi gestite dalle organizzazioni non governative. Nella sessione di ieri dinanzi alla Commissione difesa del Senato un rappresentante di medici senza frontiere ha dichiarato (fonte: Repubblica.it): “Neghiamo con forza di avere contatti con trafficanti di esseri umani, le telefonate che riceviamo sono di nostri colleghi che operano in Libia.” Bene, io credo a questa affermazione; tuttavia mi sorge spontanea una riflessione. Se arrivano le telefonate dalla libia per avvisare la nave ONG che sta arrivando un gommone stracarico di immigrati significa che ci sono degli osservatori attenti ai movimenti dei trafficanti, giusto? In pratica c'è Tizio della ONG sulla costa libica che avvisa Caio sulla nave ONG di prepararsi perché di lì a poco bisognerà prendere a bordo un carico di esseri umani, giusto? E in tutta questa fase i trafficanti che fanno? Prendono il sole sulla spiaggia o calcolano chissà come il tempo giusto per imbarcare la merce con la consegna garantita dalla presenza della nave ONG? Ma si pensa che gli Italiani abbiano perso la capacità di pensare? Si pensa che abbiano delle gran fette di ottimo san daniele sugli occhi? E' logica una coordinazione; se vi sono telefonate dalla Libia è perché si conosce la tempistica dell'imbarco. Quindi, tra l'omino ONG e lo schiavista criminale ci sarà almeno un amichevole chiacchierare tra una bevuta e l'altra di ottimo vino italiano.
Anche considerando la perfetta buona fede delle ONG risulta del tutto evidente la loro volontà di fungere da traghettatori di una marea di immigrati che andranno ad accrescere il disagio e la sofferenza degli Italiani. In sostanza, un intervento in apparenza umanitario che se ne infischia altamente delle conseguenze per un popolo. Umanità che produce disumanità! Non è possibile lasciare ad organizzazioni private la completa autonomia su scelte che rivestono la sicurezza nazionale della nazione. Il governo italiano sembra aver dimenticato il suo ruolo e appare da molti anni un semplice notaio che certifica l'altrui volontà, dalla Commissione Europea alla Banca Centrale Europea, dalle ONG alla Nato, dalla Germania agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alla Francia.
A proposito della Francia; ecco lo Stato che dobbiamo ringraziare più di tutti gli altri per questa drammatica situazione in cui versa l'Italia. Perché? Molto semplice, perché ci dichiarò guerra nel 2011. Penserete che sia uscito fuori di senno, ma vi invito a rileggere i numerosi articoli apparsi nel 2016 dopo lo scandalo delle mail di Hillary Clinton. Grazie a Wikileaks avemmo conferma all'intuizione che il conflitto del 2011 in Libia venne scatenato dai francesi, con relativo avallo anglo-americano, per affermare la potenza transalpina e disarticolare l'influenza italiana nel settore petrolifero, oltre che per appropriarsi delle enormi riserve di oro e argento. La ricordate quella drammatica lotta con migliaia e migliaia di morti e la conseguente devastazione della nazione nord africana? I nostri cari cugini ci fecero la guerra per soffocare l'ENI e potenziare il loro colosso energetico Total. Insomma, l'allora presidente Sarkozy liberò i cavalieri dell'apocalisse per estromettere l'Italia dal controllo del petrolio e del gas libico e proteggere il dominio coloniale in Africa. Ormai è storia nota che la decisione di destabilizzare la Libia nel 2011 fu presa essenzialmente da Sarkozy e Hillary Clinton, due persone che all'epoca rivestivano la carica di presidente della repubblica francese e segretario di stato degli USA. E una delle prove fu individuata nel messaggio di posta elettronica del due aprile 2011 inviata alla Clinton dal funzionario statunitense e suo stretto collaboratore, Sidney Blumenthal. Si tratta della email “Unclassified U.S. Department of State case No F-2014-20439 Doc. n. C05779612 Date: 12/31/2015”. Nel corpo del messaggio si specificava tra l'altro che i piani di Sarkozy erano guidati dalle seguenti ragioni:
-Il desiderio di ottenere una quota maggiore di petrolio libico.
-Aumentare l'influenza francese in Nord Africa.
-Migliorare la sua situazione politica in Francia.
-Fornire ai militari francesi l'opportunità di riaffermare la loro posizione nel mondo.
-Dare una risposta alla preoccupazione dei suoi consiglieri sul progetto a lungo termine di Gheddafi di soppiantare la Francia come potenza dominante dell'Africa francofona.
Capito? Si legge da qualche parte dell'intervento per scopi umanitari? Macché, è sempre una questione legata al denaro, al petrolio, al potere.
E la cosa ancor più avvilente fu che l'allora governo italiano accettò supinamente l'azione dei nostri alleati (Sic!) mettendo a disposizione le basi terrestri per l'attacco ad un Paese amico e ai nostri stessi interessi strategici. Quanto schifo, quanta vergogna.
La guerra voluta dalla Francia e dagli Stati Uniti ha distrutto la Libia generando quel processo degenerativo che ha favorito lo sviluppo del terrorismo e dell'immigrazione selvaggia.
Ecco chi dobbiamo ringraziare. Noi Italiani ci inchiniamo devoti ai leali e fedeli alleati francesi e americani; ci inchiniamo e ringraziamo di cuore tutte le organizzazioni che operano nel nostro esclusivo interesse facendo in modo che la nostra infelicità coincida con la gioia di altri; ci inchiniamo, infine, con sommo piacere all'ignavia ormai consolidata della nostra classe politica che ha permesso di far calpestare l'orgoglio di un popolo che ha scritto le pagine più importanti della storia.


Alfred B. Revenge


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