domenica 30 aprile 2017

"Il Dominio degli Usurai"

Temo che un grave disastro colpirà l'intero sistema finanziario occidentale per precisa responsabilità dei novelli usurai e dei loro lacchè. Cercherò in estrema sintesi di spiegarne le ragioni.
E' noto come l'attività economica sia progressivamente cresciuta negli ultimi duecento anni grazie allo sviluppo tecnologico conseguente alla rivoluzione industriale e alle successive evoluzioni scientifiche. Tali progressi sono stati possibili grazie soprattutto al massiccio utilizzo di combustibili non rinnovabili che consentono quella produzione di energia indispensabile al funzionamento dell'intero ambaradan mondiale. E con il passare del tempo questa richiesta di energia diventa spasmodica, vitale; in più ogni suo movimento all'interno del sistema globale comporta l'intervento dell'oggetto posto al vertice dei desideri umani, il denaro. La crescita del suo potere di acquisto, in apparenza illimitato, è connessa all'ammontare del credito in circolazione. E questo credito discende ovviamente dal debito ideato e gestito dalle banche con tutte le sue varianti di rischio incluse le più devastanti, come i derivati. Purtroppo, non sono molte le persone che comprendono il funzionamento del sistema bancario e quelli che lo capiscono sono concentrati nelle principali piazze finanziarie della terra; non a caso il noto industriale americano Henry Ford disse:
“E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina.”
E questi individui sono gli amministratori o proprietari delle principali banche internazionali private che a loro volta nominano o fanno nominare i rappresentanti incaricati di gestire le banche centrali di ogni Stato o Ente Governativo. Federal Reserve, Banca Centrale Europea, Banca d'Inghilterra, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale e così di seguito sono guidate da banchieri. Questo evidente collegamento tra banche private e centrali ha le connotazioni tipiche di un rapporto incestuoso. Al di là di norme volutamente create per annebbiare le capacità cerebrali di noi poveri mortali la realtà è di una disarmante semplicità, il sistema finanziario mondiale basato sulla regia delle banche centrali è controllato dagli interessi dei banchieri privati. La prova più evidente? Quella che l'intera struttura dell'occidente è fondata sul denaro creato dal nulla dalle banche e messo in circolazione al fine di creare il debito. Quello stesso debito sulle cui fondamenta si sono prodotte e si producono senza sosta le forme più odiose di sopraffazione e di guerra. Quello stesso debito che produce interessi infiniti alimentando la sua immortalità. L'inevitabile conseguenza? Che qualsiasi economia basata sull'usura farà in modo che la ricchezza passi gradatamente nelle capienti tasche dei controllori finanziari, cioè dei banchieri. Un sistema economico basato sull'usura metterà sempre sotto pressione imprese e persone poste al suo interno; queste dovranno per forza di cose mantenere un alto livello di produttività per far godere gli strozzini ed evitare la rovina, il fallimento, la privazione materiale.
E la situazione ha trovato una sua ulteriore evoluzione degenerativa quando le banche commerciali sono state autorizzate, per legge, a prestare molto di più grazie alla così detta “riserva frazionaria”. Ah, che gran piacere per i banchieri poter creare denaro dal nulla compresi i depositi con un semplice click del computer; già, perché ormai anche i sassi sanno che le banche da tempo non svolgono la classica funzione di intermediazione prendendo i quattrini dei depositanti e prestandoli alle imprese; le banche commerciali creano il denaro come abili illusionisti attraverso la concessione di finanziamenti.
Purtroppo, nell'economia attuale più il tasso di crescita economica scende e più sale il disagio per i più deboli facendo lievitare la classe dei poveri. Non esiste più l'antica usanza di far condonare periodicamente i debiti. Nel periodo contemporaneo per pagare i debiti l'economia deve crescere, crescere ed ancora crescere, fregandosene se il resto viene sacrificato sull'altare del profitto usuraio. Quando i valori umani interferiscono in questo processo vanno chiusi nella cella più buia ed isolata; niente deve interferire sulla crescita ad ogni costo. Questa è la ragione per cui il “consumismo” ha raggiunti livelli parossistici; la domanda di beni è necessaria per mantenere oliate le ruote di questa economia. L'alta velocità nei consumi porta a considerare obsoleti prodotti acquistati poco tempo prima. Ogni essere umano deve accumulare quantità sempre maggiori di beni usa e getta, di prodotti anche inutili realizzati attraverso la penalizzazione del lavoro e dell'ambiente.
Nella nostra civiltà le persone e le aziende sono costrette a lavorare di più solo per pagare i debiti con le inevitabili conseguenze di bruciare maggiori risorse naturali, di generare una spietata concorrenza tra nazioni, di far crescere le disfunzioni sociali, di promuovere selvaggi e incontrollati fenomeni immigratori, di favorire il crimine e, soprattutto, di incentivare i conflitti. Per non parlare della disoccupazione e dello sfruttamento umano che, in talune parti del mondo, ha fatto rifiorire il fenomeno della schiavitù.
Si assiste ad un drammatico paradosso; da un lato un'economia particolarmente produttiva, dall'altro una povertà e un disagio crescente. E questo sarebbe un sistema economico vincente? No! Questo è un sistema che alla fine porterà solo al disastro. La responsabilità è da attribuire al meccanismo finanziario basato sull'usura i cui cani da guardia sono le grandi corporazioni; multinazionali con fatturati e patrimoni superiori a Stati con antico pedigree. I nomi? Ho perso il conto di quante volte le ho citate, indicate nei miei scritti, nei miei libri; colossi in grado di pilotare la politica dei principali Paesi in funzione dei propri interessi, maestri nell'arte usuraia di acquistare grandi imprese, licenziare in massa, alienare le attività nazionali e spostare la produzione all'estero. E al centro di tutto le banche private in grado di guadagnare con qualsiasi tempo; con il sereno incassando lauti profitti, con la tempesta caricando le perdite sul bilancio degli Stati mediante salvataggi governativi.
E l'implicita ammissione dei mali dell'usura viene incredibilmente dalla Banca Centrale Europea con il “Quantitative Easing”, in gergo QE, cioè la creazione di moneta a debito per dare respiro all'economia. A chi vanno i quattrini persino non gravati da interessi prodotti dal nulla dalla BCE? Alle sue care figlie; le banche commerciali, che li hanno usati per operazioni di natura finanziaria e speculativa. Denaro prodotto da denaro, una copulazione interna allo sterco del demonio. La popolazione non ha ottenuto nessun vantaggio, non ha visto ridurre gli interessi sui mutui casa, non ha visto crescere i propri guadagni o la sua stessa felicità.
Ma ciò che mi addolora di più è vedere noi tutti accettare una tale condizione di sudditanza, quasi fossimo giunto ad amare le catene fabbricate da questi strozzini istituzionali. Perché non liberarsi da questo sistema finanziario marcio basato sul debito? Intanto, gli amministratori e maggiori azionisti delle conglomerate bancarie-industriali diventano sempre più ricchi succhiando il sangue fatto versare attraverso le periodiche guerre. Sull'argomento, dopo anni di ricerche, ho scritto un romanzo ancora inedito con interessanti sorprese, eppure non mi sono ancora abituato all'ignobile capacità degli usurai di sacrificare gli esseri umani sull'altare della più becera avidità.
Guardate cosa sta succedendo in Siria; milioni tra morti e feriti, una marea di profughi, una nazione devastata. Per cosa? Per il dominio sull'energia capace di generare profitti su profitti. Così, una guerra sanguinosa è nata mascherata da ragioni umanitarie. Quanta falsità. Tutti gli attori in gioco hanno fatto in modo di nascondere i reali interessi. I diversi governi dichiarano in ogni salsa che vogliono lottare per i diritti umani, per l'affermazione della democrazia e della pace. Quanta ipocrisia. I politici di turno issano la bandiera di nobili ideali per proteggere i loro padroni usurai mentre inviano militari, armi ed altri strumenti di morte. Obiettivo principale è quello di non indicare la guerra come un conflitto tra contrapposti interessi finanziari ed energetici. Da un lato Stati Uniti d'America, Paesi Europei, Quatar, Arabia Saudita, Israele, Giordania e Turchia; dall'altro, Iran e Russia. Tutto per avere il monopolio sul passaggio in territorio siriano di un gasdotto.
Osservate per un attimo la cartina riportata in basso (fonte il Sole 24 Ore).
Cosa notate? Che il percorso del gasdotto Quatar-Turchia, sponsorizzato dagli americani, transiterebbe per la Siria in una zona non molto distante dalle alture del Golan. E cosa c'entra il Golan? Niente, se guarda caso poco prima dell'inizio della guerra civile Israele, Paese occupante di quella parte del territorio siriano, non avesse concesso i diritti di esplorazione del petrolio e di gas alla società Genie Energy. E chi c'è dietro questa compagnia? Oh, perbacco; Jacob Rothschild e Rupert Murdoch. Uno degli eredi della dinastia bancaria Rothschild, famosa sin dal diciannovesimo secolo per l'ineguagliabile capacità di finanziare ogni guerra, investe un bel po' di quattrini nel territorio siriano occupato da Israele. Un progetto a dir poco insolito. Insomma, per Israele cercare di sfruttare le risorse minerarie sulle alture del Golan, zona siriana, risulta chiaramente illegale nel diritto internazionale. Eppure, Rothschild e Murdoch utilizzano il loro denaro senza preoccupazioni di sorta. Guarda caso qualche mese dopo in Siria scoppiano le ostilità. Beh, sarà una coincidenza; tuttavia la storia della ricchezza dei Rothschild è sempre strettamente legata alla guerra e alla conseguente crescita del debito pubblico necessaria a finanziarla. In un mondo normale il coinvolgimento di Jacob Rothschild e Rupert Murdoch in questa iniziativa criminale internazionale avrebbe visto prese di posizione di organismi pubblici e dei mass media, ma niente di ciò è accaduto e, probabilmente, mai accadrà.
Gli usurai hanno da tempo il dominio sulla sofferenza dell'uomo essendo gli artefici principali di ogni crisi economica, sociale e ambientale.

Alfred B. Revenge




giovedì 20 aprile 2017

Gli Italiani Sono Infelici

E' di ieri la notizia che oltre sette milioni di Italiani vivono in grave deprivazione materiale, che circa il quaranta per cento dei giovani non trova lavoro, che risultano ancora in calo gli investimenti pubblici. I numeri che il direttore del dipartimento per la produzione statistica dell'ISTAT ha indicato durante l'audizione sul Def dinanzi alle Commissioni Bilancio del Parlamento Italiano sono drammatici. Se a questi si aggiungono quelli riguardanti il crescente costo per il soccorso e l'accoglienza dei migranti si giunge a degli scenari dove il buon senso e l'onestà sono scomparsi in favore di avidità, corruzione, ipocrisia e stupidità.
Ci rendiamo conto che in base ai dati attuali le operazioni di soccorso, assistenza sanitaria, alloggio, ed istruzione per i migranti sono costati agli Italiani nel 2016, al netto dei contributi dell'Unione Europea, tre miliardi e seicentomila euro? Ci rendiamo conto che si prevede un aumento per quest'anno sino a quasi cinque miliardi di euro? Mi sembra ci siano le basi per indicare che il nostro Paese sia prossimo ad un generale impazzimento.
Da un lato milioni di Italiani in povertà, dall'altro centinaia di migliaia di clandestini e profughi che danno il colpo di grazia ad un'economia già traballante diffondendo contestualmente un forte disagio sociale per l'oggettiva impossibilità di una corretta integrazione.
Mi aspetto le prime osservazioni critiche. Vorresti che questa ondata di disperati proveniente in prevalenza dal Nord Africa sia lasciata in balia del mare? Vorresti che guardassimo dall'altra parte mentre uomini, donne e bambini rischiano di morire ogni giorno ammassati in luridi barconi?
Sono certo che ogni Italiano degno di questo nome risponderebbe con forza: No! Tuttavia, io penso che il problema dell'immigrazione selvaggia presenta ormai aspetti che vanno ben oltre il tema umanitario. Oggi come oggi questo esodo dal Nord Africa sta mettendo a dura prova la consolidata tradizione di tolleranza e ospitalità del popolo italiano.
E poi, di quale immigrazione stiamo parlando? Di quella sponsorizzata da diverse organizzazioni non governative che con le proprie navi arrivano sin sotto le coste libiche segnalando ai gestori del traffico di esseri umani di essere pronti per il consueto servizio navetta sino al primo porto italiano? Di quella in cui moderni negrieri si fanno pagare migliaia di dollari da ogni persona per il trasporto? Da quella ormai controllata dalla stessa ISIS, la nota organizzazione terroristica?
Non si sta parlando di un esodo da zone di guerra, bensì di una studiata strategia volta ad alterare il sistema sociale ed economico di alcuni Stati europei, tra cui l'Italia.
E' notizia consolidata quella che vede l'agenzia europea di controllo delle frontiere (Frontex) denunciare l'azione inconcepibile della flotta di alcune ONG, organizzazioni non governative, tesa a portare nell'Unione Europea migranti dal Nord Africa. In sostanza queste navi non è che raccolgono casualmente poveri disgraziati a rischio di naufragio, ma si recano direttamente sul posto per caricare merce umana quasi fossero una sorta di collaboratori esterni degli stessi tradizionali trafficanti. In tal senso mi sorge spontanea una domanda; ma che diavolo di assistenza umanitaria è questa? Quella che, nella sostanza, favorisce le organizzazioni criminali specializzate nel commercio di carne umana? Quella che, con abile strategia finanziaria, tende a diminuire gli oneri di contrabbando riducendo l'impegno di affittare le navi indispensabili al viaggio dal Nord Africa all'Italia? Quella che vede la micidiale ISIS regista del mercato di macellazione? Non a caso l'agenzia Frontex ha indicato come i trafficanti abbiano ridotto i rischi giudiziari mandando le proprie imbarcazioni verso le navi delle ONG piuttosto che verso le navi militari. Non a caso il recente studio del gruppo di contro-estremismo Quiliam ha evidenziato come l'ISIS stia reclutando per i propri progetti di sangue i richiedenti asilo ed i minorenni promettendo loro denaro e viaggio gratis lungo la rotta del Mediterraneo. Nel rapporto si afferma anche che circa diecimila minori non accompagnati sono scomparsi da quando sono entrati in Europa e si ritiene che molti di loro siano caduti nelle mani delle stesse organizzazioni criminali che li hanno portati nel continente.
Questo è il tipo di immigrazione che gli Italiani stanno subendo; un'immigrazione lontanissima dalla visione umanitaria e, invece, strettamente connessa agli interessi di chi vede nel traffico di esseri umani uno strumento per fare quattrini e diffondere il virus del terrorismo islamico.
E, purtroppo, le conseguenze si vedono sempre più chiaramente; milioni di Italiani si sentono sempre più infelici nel vedere tanto denaro pubblico indirizzato a sostenere tutte le strutture legate alla filiera della nuova impresa negriera. Milioni di Italiani comprendono quanto sia ormai utopistico un processo di integrazione con questa massa di extracomunitari venuti nel Paese per ragioni esclusivamente economiche, criminali o di affermazione violenta di un credo religioso.
Ecco che si diffonde sempre di più quel senso di rigetto dovuto alle evidenti contraddizioni nelle azioni del governo di turno; che senso ha investire miliardi di euro per l'immigrazione abnorme quando oltre sette milioni di italiani vivono in grave deprivazione materiale? Così non si fa altro che alimentare il senso di ingiustizia sociale e favorire, di conseguenza, una pericolosa condizione di conflittualità.
L'impazzimento è nei fatti; la nostra amata Italia è diventata ancora una volta terra di conquista favorendo emozioni quali la paura, l'insicurezza e la rabbia. Un esempio tra i tanti?
Mi viene in mente l'articolo che ho letto un paio di giorni fa sulla Stampa di Torino dal titolo: “cinque ore sul treno in balia di una gang”. I passeggeri del treno Ventimiglia-Torino sono stati praticamente ostaggi di un gruppo di alcune decine di giovani magrebini che hanno insultato, aggredito e squarciato numerosi sedili. Sintomo della rassegnazione a tali fatti è lo stesso comportamento dei carabinieri quando il treno si è fermato una prima volta dopo la segnalazione di quanto stava accadendo; dopo un'ora e mezzo gli extracomunitari sono risaliti indisturbati sul treno senza pagare neanche una piccola multa, senza neanche una tiratina d'orecchie. Risultato finale? I magrebini hanno continuato ad insultare e prendere in giro i passeggeri dicendo: “Visto? Non ci possono fare niente!”
Ecco, questa è la frase che regna sovrana tra coloro che entrano in Italia consapevoli di un'assicurata impunità: “Non ci possono fare niente!”
E la cosa più avvilente è constatare la veridicità di questa frase. Gli Italiani soffrono, pagano, si impoveriscono sempre più, guardano attoniti l'arroganza, l'ingratitudine, la prepotenza di ospiti tanto protetti e alla fine comprendono quanto sia cresciuta la loro infelicità.
Sì, “gli Italiani non possono fare niente!” A meno che...
A meno che non si risvegli in tutti noi quella dignità di popolo capace di far sentire i brividi sulla pelle nel guardare un semplice tricolore di stoffa, la nostra bandiera.

Alfred B. Revenge











lunedì 17 aprile 2017

lunedì 10 aprile 2017

"Il Virus del Terrorismo Islamico ed il suo Catalizzatore"

Il terrorismo di matrice islamica semina da molti anni in tutto il mondo paura, devastazione e morte. Al grido di “Allah Akbar” esseri senza onore uccidono persone indifese in nome di un Dio che avrebbe riservato il suo verbo nell'arco di ventitré anni ad un novello profeta attraverso l'Arcangelo Gabriele. Il fortunato di queste rivelazioni rateali ha creato una religione che ormai è destinata a diventare nell'arco di qualche decennio la più diffusa in terra. Che strano, millecinquecento anni fa un commerciante di nome Maometto riuscì a fondare un credo basato su di una bizzarra fusione tra amore, conquista, violenza e morte; concetti immortalati nella fonte primaria della legge islamica, il Corano. Questo libro rappresenta per i musulmani la parola di Allah nel senso letterale del termine; esso è eterno, immutabile, valido in ogni tempo ed in qualsiasi luogo; non può essere oggetto di interpretazione perché la parola di Dio non può essere modificata o interpretata dall'uomo. Insomma, il Corano ha la sua origine direttamente dalla mano di Dio e fissa la raccolta delle regole divine nel codice della Sharia. La conclusione è che se una persona si professa di religione islamica non può che seguire alla lettera gli insegnamenti di Allah indicati nel Corano e nella Sunna, vale a dire il pensiero autentico del profeta Maometto sulle condotte da tenere per un credente.
Ecco che per un vero islamico esistono determinate categorie di colpe condannate da Allah e da punire con estrema severità quali, ad esempio, l'adulterio, il furto, la ribellione, il consumo di alcol, l'omosessualità e l'apostasia. Una donna sposata che ha commesso adulterio va lapidata; un uomo sposato che ha fatto sesso con un altro uomo deve essere arso vivo o gettato da una rupe. Chi si fa dei bicchierini di alcool si becca soltanto, si fa per dire, tra le quaranta ed ottanta frustate. Per l'apostata, cioè colui che abbandona l'Islam per convertirsi ad altra religione, non c'è via di scampo, la condanna a morte risulta garantita.
Ecco che per un vero islamico esiste l'obbligo di proteggere la sua religione ed assicurarsi che sia concretamente osservata, a qualsiasi costo.
Ecco che per un vero islamico esiste l'impegno di diffondere la religione in tutto il mondo con ogni sforzo economico, culturale, politico e militare.
Ecco che un vero islamico ritiene naturale la condizione di inferiorità della donna rispetto all'uomo.
Bisogna rendersi conto che l'islam nasce e si sviluppa sulla base di un programma di conquista militare elaborato da Maometto e ben indicato nel Corano e nella Sunna.
La storia insegna che Maometto fu un capo che si macchiò di gravissime azioni di violenza ed io ritengo che la sua abilità tattica e strategica rimane, dopo tanti secoli, un'autentica pietra miliare. Infatti, per garantire il suo successo politico elaborò l'ingegnoso stratagemma di visioni celesti idonee ad assicurarsi proseliti e carne utile per i suoi piani di conquista. Questa è la ragione per cui penso che il contenuto del Corano non sia altro che il frutto della volontà di un uomo, di una grande personalità che ha utilizzato insegnamenti contenuti nel Vecchio Testamento per plasmarli secondo i mutevoli interessi personali. Dio non c'entra proprio nulla. Comunque, visti i risultati non posso che esprimere ammirazione, ma anche profondo sconcerto per una persona che mille e cinquecento anni fa è riuscita a gettare le basi per una dottrina religiosa aggressiva e discriminatoria che ad oggi conta più di un miliardo e mezzo di credenti e che si prevede diventerà in pochi decenni il credo più celebrato sul nostro pianeta.
Quasi tutti i conflitti armati da tempo in atto nel mondo vedono coinvolti i musulmani come, ad esempio, l'Afghanistan, la Siria, la Palestina, l'Iraq, la Libia, lo Yemen, la Nigeria e la Somalia. Non a caso negli ultimi decenni la stragrande maggioranza degli attentati terroristici è stata eseguita da musulmani in nome del loro Dio. Non a caso la ben nota Isis si è diffusa nei principali Paesi islamici grazie anche al generoso intervento finanziario dell'Arabia Saudita, del Quatar, dell'Oman e degli Emirati Arabi Uniti.
E qualora si pensasse che il fondamentalismo islamico sia rappresentativo soltanto di una piccola parte della popolazione musulmana sarà bene riflettere sugli ultimi dati forniti dal Pew Research Center. La percentuale di credenti che vedono con favore l'applicazione della Sharia nei rispettivi Paesi va dal 99% dell'Afghanistan al 91% dell'Iraq, dal 84% del Pakistan al 83% del Marocco, dal 86% del Niger al 74% del Congo, dal 74% dell'Egitto al 72% dell'Indonesia, dal 71% della Nigeria al 64% del Kenia. E si potrebbe continuare ancora. Quindi, chi vuole che le regole imposte dal Corano e dalla Sunna siano leggi di Stato sono la stragrande maggioranza delle popolazioni di fede islamica. Questo deve far pensare seriamente alla reale diffusione di quel fondamentalismo religioso che utilizza parole scritte migliaia di anni fa in contesti storici completamente diversi dagli attuali per dare legittimazione alle proprie azioni.
Pertanto, le azioni crudeli commesse dai terroristi islamici nei confronti di civili inermi, di donne e bambini in tutto il mondo sono la conseguenza degli effetti degenerativi di un culto religioso. Non credo di affermare qualcosa di nuovo, la storia dell'uomo è attraversata dalle tragedie prodotte dall'evoluzione fanatica di dottrine partorite grazie a improvvise e divine rivelazioni lungo strade soleggiate o in grotte solitarie poste in desertiche colline.
Il virus del terrorismo islamico nasce all'interno di questa fede religiosa lontana da quei diritti fondamentali dell'uomo che dovrebbero regolare la vita sociale, ma...
Sì, esiste un ma gigantesco, un ma che dovrebbe farci aprire gli occhi e vedere la realtà per quella che è e non per quella che ci viene propinata dai mass media.
E' vero che il virus del sovversivismo islamico nasce dentro una dottrina violenta, ma il suo catalizzatore è il denaro. Il potere del denaro è il veicolo che ha favorito la diffusione del terrorismo. Da decenni i Paesi occidentali hanno armato, invaso, sostenuto, bombardato numerose nazioni per tutelare gli interessi economici e finanziari delle proprie multinazionali. Le forze armate degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e della Francia hanno compiuto stragi di grandi proporzioni, distruggendo villaggi ed intere città, promuovendo colpi di Stato e causando sofferenza ed innumerevoli vittime tra le popolazione civili.
Issando la bandiera della libertà la classe prezzolata, cioè i politici di turno ed i corrotti, hanno appoggiato gli interessi di petrolieri e banchieri internazionali facendo affari con dittatori e organizzazioni terroristiche. Il tutto con la consueta fornitura dei mezzi di morte che hanno contribuito ad aumentare la ricchezza delle industrie di armi, peraltro sempre collegate a quelle entità societarie che già controllano l'energia e la finanza.
Anche in questo caso la storia non edulcorata insegna come chi ha portato dolore e morte anche nei Paesi di fede islamica è stato il Dio denaro attraverso i suoi spietati sacerdoti. Cosa potevamo aspettarci come reazione? Mazzi di rose profumate? Ecco che il virus presente in una dottrina violenta e discriminatoria ha trovato il suo mezzo per diffondersi nel mondo generando paura e morte.
Un esempio? Beh, potrei citarne qualcuno inserito nel libro che sto ultimando, tuttavia voglio riportare il caso più attuale e di cui si parla tanto ai giorni nostri, quello della Siria.
Sapete perché esiste da anni una guerra civile in quel Paese con centinaia di migliaia di vittime, milioni di profughi, bambini e donne gasate ed una infelicità senza limiti?
Molto semplice, perché nel 2009 il presidente siriano Assad disse di no alla proposta del Quatar di far transitare anche dalla Siria un gasdotto che sarebbe partito dal più ricco giacimento di gas naturale, situato appunto nel Quatar oltre che in Iran, attraversando l'Arabia Saudita, la Giordania e la Turchia. Il no di Assad alla firma di questo accordo fu motivato dal fatto che un tale progetto avrebbe danneggiato gli interessi del principale alleato, cioè la Russia. Insomma, uno Stato Sovrano che effettuava una scelta industriale autonoma preferendo di far passare sul proprio territorio i tubi che riteneva più utili e convenienti. Purtroppo, per il popolo siriano mai decisione fu più tragica. Dietro il gasdotto del Quatar c'erano gli interessi delle multinazionali occidentali, in primo luogo quelle americane. Ecco che ebbe inizio il programma di destabilizzare la Siria facendo cadere Assad.
Leggete cosa scrisse al riguardo Robert Kennedy Yr, nipote dell'ex Presidente statunitense e figlio di Robert, in un suo articolo sulla rivista “Politico”:
“Report e documenti segreti delle agenzie di intelligence di Stati Uniti, Arabia Saudita ed Israele indicano che quando Assad ha rifiutato i gasdotti del Quatar, gli strateghi militari e di intelligence sono rapidamente giunti alla conclusione condivisa che fomentare una rivolta sunnita in Siria per rovesciare il non collaborativo Bashar Assad fosse un percorso fattibile per raggiungere l'obiettivo comune di completare il gasdotto Quatar-Turchia. Nel 2009, secondo WikiLeaks, subito dopo che Bashar Assad respinse le pipeline del Quatar, la Cia iniziò a finanziare gruppi di opposizione in Siria.”
Capito? La guerra civile è scoppiata perché ad alcuni non andava giù che la Siria favorisse nei propri affari la Russia e l'Iran. Una volta che si spoglia questo conflitto dal falso vestito umanitario si scorge la sua reale natura, quella di una guerra per l'energia; da una parte Stati Uniti e seguaci Europei, Arabia Saudita, Quatar e Turchia; dall'altra Russia e Iran.
E la cosa ancor più incredibile è che tra coloro che sono stati finanziati dai Paesi così detti democratici risultano proprio quei gruppi di opposizione che in Occidente verrebbero chiamati terroristi.
E' inutile, semplici biglietti colorati riescono a rendere malleabile qualsiasi verità; ciò che mai andrebbe bene da noi va ottimamente in altre nazioni, e viceversa. Quanta ipocrisia regna all'ombra del maggiore potere in terra, quello del denaro.
Ecco come il virus del terrorismo islamico ha trovato quale catalizzatore per la sua diffusione nel mondo la cupidigia di società create da uomini senza morale e fedeli alla bandiera dell'avidità.

Alfred B. Revenge