sabato 11 aprile 2020

La verità modificata dalle parole.


Una breve premessa. Il 9 aprile l'Eurogruppo ha trovato l'accordo sul documento economico per fronteggiare la crisi del coronavirus: un pacchetto da 500 miliardi di cui ben 200 miliardi attraverso l'ormai ben noto MES. Al riguardo si sottolinea che l'accordo tra i ministri finanziari dell'Unione Europea prevede espressamente:
“Il solo requisito per accedere alla linea di credito del MES sarà che gli Stati si impegnino a usarla per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi della prevenzione collegata al Covid-19. La linea di credito sarà disponibile fino alla fine dell'emergenza. Dopo, gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale europea, inclusa la flessibilità.”
Bene, si può quindi affermare che l'accordo prevede la possibilità per uno Stato europeo di ottenere un prestito oneroso dal MES a due precise condizioni (obbligo di destinazione e impegno a rientrare nei ranghi dell'austerità).
Prima osservazione:
Di fronte a una crisi senza precedenti l'Unione Europea fa uscire dal cilindro la soluzione di prestare soldi con interessi (soluzione peraltro comune a tutti gli altri strumenti proposti). Insomma, il debito come mezzo per salvare vite umane e affrontare il disastro socio economico. Grazie! quanta generosità di fronte alla sofferenza e alla morte. Questa sarebbe la tanto proclamata solidarietà europea?
Seconda osservazione:
Il Premier Conte aveva dichiarato nei giorni precedenti all'accordo che il MES non era idoneo per l'Italia e che soltanto lo strumento degli Eurobond risultava utile per affrontare la tragedia in corso. Quindi: No al MES e Sì agli Eurobond (o Coronabond). Bene, l'intesa nell'Eurogruppo (presente il Ministro dell'economia Gualtieri) prevede esattamente il contrario: Sì al MES e No agli Eurobond.
Terza osservazione:
Il Premier Conte ha solennemente dichiarato nella conferenza stampa di ieri 10 aprile che “l'Italia non ha bisogno del MES” e che risulta presente nell'accordo solo perché altri Stati hanno chiesto di inserirlo.
Bene, allora vuol dire che il desiderio del MES di altri Paesi è stato accolto, mentre quello dell'Italia sugli Eurobond è stato rinviato a data da destinarsi. Inoltre, cosa ancora più importante, al Presidente del Consiglio forse è sfuggito un piccolo particolare. Se alcuni Stati dovessero chiedere prestiti sino a raggiungere i 200 miliardi previsti il MES da dove prenderebbe i soldi per la successiva erogazione? Dal suo capitale sociale (versato circa 80 miliardi, sottoscritto oltre 700 miliardi). Al riguardo bisogna ricordare che la quota dell'Italia è di oltre 125 miliardi di euro, attualmente versata per circa 15 miliardi. Quindi, il Premier Conte ha dimenticato di dire che i soldi del MES destinati ad essere prestati provengono anche dall'Italia; ha dimenticato di dire che secondo il documento del Parlamento Europeo dal titolo “The European Stability Mechanism: Main Features, Instruments and Accountability” la cifra sottoscritta e non ancora versata può essere richiamata in qualsiasi momento, in caso di bisogno (per l'Italia circa 110 miliardi). In soldoni, se altri Paesi dovessero chiedere l'intervento del MES l'Italia correrebbe il rischio concreto di versare decine di miliardi di euro senza ricevere nulla in cambio. Non sarebbe una beffa? L'Italia non può ricorrere al MES per evitare il pericolo di un “commissariamento” della Troika, però è costretta a versare fior di quattrini allo stesso MES per sostenere altre nazioni.
In sintesi, al MES i soldi li dobbiamo dare (sì, il verbo dovere è d'obbligo) ma mai poterli ricevere senza mettersi opportunamente proni. Il risultato sarà sempre che l'Italia avrà versato miliardi e miliardi di euro senza possibilità di utilizzo, neanche per la sopravvivenza dei propri cittadini. Che assurdità!
Quarta osservazione:
Se l'intera compagine governativa continua ad affermare che mai ricorrerà al MES per quale motivo il Ministro Gualtieri ha negoziato per diverse settimane le condizioni a cui accedere allo stesso MES?
A questo punto non posso che domandare al Premier Conte per quale incredibile ragione l'Italia ha sottoscritto un accordo nell'Eurogruppo che prevede proprio l'impiego del MES? Se fosse stato veramente contrario al suo utilizzo avrebbe dato istruzioni al suo ministro dell'economia di porre il veto su uno strumento non utile all'Italia e non di dargli il via nell'interesse di altri Paesi. Altresì; gli eurobond, secondo Conte principale strumento finanziario utile all'Italia, sono stati messi in naftalina per il veto di Germania, Olanda ecc.
Mi sembra che gli attuali leader governativi italiani utilizzino una strana strategia per tutelare gli interessi nazionali, da un lato trattano e danno il via a strumenti che possono danneggiarci e dall'altro alzano una muraglia su quelli che possono realmente aiutarci a superare questo drammatico periodo.
Alcuni giorni fa scrissi della trappola riservata all'Italia da Germania e soci, ora mi ritrovo ad osservare come il governo italiano ci stia cadendo dentro.
Io penso che le tante parole dette da autorevoli nostri esponenti politici modifichino la verità dei fatti reali applicando, tra l'altro, l'indegna tecnica dello “scaricabarile”.
Non posso che concordare con questa dichiarazione di Wolfgang Munchau, editorialista del Financial Times e Corriere della Sera:
“L'accordo dell'Eurogruppo non è buono per l'Italia e il Sud Europa. Come spesso accade vediamo un ministro delle finanze italiano che accetta un accordo che alla fine non è nel migliore interesse del suo Paese. Il momento per i coronabond sta svanendo”.
A questo punto mi auguro che l'intero governo italiano si presenti ai prossimi appuntamenti europei con l'obiettivo di tutelare concretamente gli interessi nazionali e non di presunti amici che sventolano il cappio dell'usura.

Alfred B. Revenge


















giovedì 2 aprile 2020

La trappola sta per scattare


La trappola costruita dalla Germania e soci sta per scattare con la colpevole collaborazione del governo italiano.
Nel momento di maggiore debolezza dell'Italia causata dal “Coronavirus” gli spietati euro-burocrati guidati dalla Germania stanno costruendo la corda per impiccare la dignità, la libertà e il risparmio degli Italiani.
La storia è molto semplice, l'attuale Presidente del Consiglio Conte sostenuto dai tifosi dell'Europa a tutti i costi ha concesso ai Paesi adoratori dell'austerità due settimane per dare una risposta al suo finto ultimatum inerente la possibilità di emettere i tanto sbandierati eurobond o coronabond o coronavirus.
Due settimane? Il bollettino giornaliero della protezione civile indica ormai morte, dolore e sofferenza e il Premier che fa? Dona due settimane di tempo a chi sino a questo momento se n'è fregato degli Italiani, a chi ha elargito soltanto parole di falsa vicinanza (vedi il “siamo tutti italiani”o il più recente “scusa, Italia. Siamo con voi” della Von der Leyen), a chi aspetta che raggiungiamo la disperazione per colpire più duramente.
Già, la trappola sta per scattare; il Presidente della Commissione Europea dichiara che si sta per creare un fondo per salvare i lavoratori europei e Conte, Gentiloni e compagni esprimono la loro soddisfazione. E questo fondo come sarebbe alimentato? Dalle prime indicazioni da “garanzie” degli Stati Europei (cioè una sorta di fidejussioni) che andrebbero a sostenere l''emissione di titoli da parte di enti europei (MES, ecc.) da vendere sul mercato e il cui ricavato si presterebbe ai richiedenti (Italia, Spagna, ecc.). Insomma, sempre debito, debito e ancora debito. E la cosa più inquietante è che questo lo faranno scattare, a mio parere, quando il tempo sarà ancora più brutto (usando la terminologia di Lincoln); la gente sarà disperata e questa iniezione di liquidità verrà marcata come una grande vittoria del Governo Italiano.
Inteso? Prima si stringe il cappio intorno alla gola dell'Italiano facendogli mancare l'aria e poi lentamente lo si libera facendo passare il tutto come un grande gesto di generosità. La classica azione degli usurai e dei loro burattini (politici incompetenti o imbelli)!
In seguito gli strozzini ricorderanno come il debito dell'Italia sia ancora più alto e allora scatteranno le solite regole dell'Unione Europea che prevedono austerità, austerità e austerità per i Paesi troppo indebitati. Quindi, l'Italia dopo che la buriana sarà passata si troverà costretta a ridurre il debito con l'adozione di misure drastiche quali ulteriori tagli alla spesa sociale, nuove tasse e, soprattutto, inevitabili patrimoniali utili a privare i cittadini italiani dei loro averi.
Il solito travaso della ricchezza dal popolo alla élite economico finanziaria che governa il freddo “mercato”.
Spero tanto di sbagliarmi ma dopo aver visto alla prova dei fatti l'attuale governo italiano delusione e rabbia hanno invaso la mia mente.
Come non indignarsi di fronte alla mesta figura del Premier Conte (che rappresenta tutti noi Italiani) dinanzi alla Tv tedesca dove ha tentato di elemosinare l'aiuto della più forte economia europea.
Come non indignarsi di fronte allo scarica barile del governo nei confronti delle Regioni in merito alla mancanza dei dispositivi medici (mascherine, ecc.).
Come non indignarsi di fronte alla vera elemosina concessa alle decine di migliaia di Comuni (quattrocento milioni di euro peraltro non ancora pervenuti) e all'accusa di non averli ancora erogati ai bisognosi. Quale misera beffa!
Come non indignarsi di fronte alla ignobile fornitura da parte del governo centrale di mascherine fatte di carta igienica con il fine, forse, di piazzare appalti ad aziende...simpatiche.
Come non indignarsi di fronte alle giravolte linguistiche per giustificare passeggiate con bambini, ecc. (circolare esplicativa del Ministro degli Interni).
Come non indignarsi di fronte all'eterna burocrazia che divora, anche in questo momento drammatico, quanto rimane del dinamismo degli Italiani e del loro diritto ad essere felici.
Come non indignarsi di fronte a ritardi ed errori nella lotta al coronavirus da parte della compagine governativa.
Purtroppo, io penso che la Germania e soci riusciranno a far ancora indebitare l'Italia attraverso il Mes o altre istituzioni europee con il pieno gioioso assenso dell'attuale governo. Conte e compagni riusciranno a mettersi sul petto la medaglia di grandi statisti con la motivazione che hanno impedito al popolo italiano di rimanere senza soldi durante la guerra con il Covid-19. E tutto ciò, scommetto, con l'avvallo di media compiacenti.
Quante menzogne, l'Unione Europea ci dominerà attraverso l'inganno e la fame eppure passerà come l'ancora di salvezza per il popolo italiano.
Sul punto vorrei ricordare alcune frasi tratte dal mio romanzo “Da Servo a Padrone”:
“Nella vita reale esistono due ben precise condizioni temporali strettamente connesse al potere di creazione della moneta. La prima è quella del <periodo buono> dove il denaro è facile da ottenere ed è lasciato scorrere liberamente dai suoi unici produttori generando una sensazione di falso benessere nell'intera nazione. La gente viene agevolata nel contrarre debiti per acquisire beni reali. I banchieri, esclusivi depositari di tale enorme potere, in questa fase fanno quello che vogliono visto che l'azione corruttiva verso politici e altri servi ha prodotto leggi idonee a rafforzare il loro dominio. Insomma, gli affari seguono la rotta stabilita dalla più predatrice tra le classi sociali.
La seconda condizione è quella del <periodo cattivo> il cui il denaro improvvisamente diventa scarso e risulta estremamente difficile da ottenere perché gli usurai hanno deciso di stringere i cordoni della borsa, di far circolare meno denaro. Il Motivo? Semplicissimo; creare una condizione di panico e sofferenza al fine di acquisire beni reali a poco prezzo e dimostrare al popolo quanto necessaria sia la loro presenza per stabilizzare il sistema economico e sociale. E' quella la fase in cui la servitù, cioè la politica e i mass media, entra in azione per far approvare nuove leggi a beneficio dei soliti padroni. La paura quale strumento per far passare norme ad esclusivo vantaggio di una ristretta cerchia di privilegiati. Gli alti e bassi nella vita di tutti gli esseri umani dipendono esclusivamente dal volere di chi è sovrano della moneta.”
Ma è mai possibile che uno Stato per ottenere denaro può solo indebitarsi sul mercato?
In tutta questa fase di crisi si parla solo di far debito. Non esistono altre soluzioni? Certo che esistono e sono di una semplicità disarmante, eppure quasi nessuno ne parla (pur rimanendo nell'area euro: BCE stampa denaro per acquistare titoli di stato irredimibili a tasso zero, contributi a fondo perduto, BCE stampa denaro per distribuirlo direttamente a cittadini e imprese, ecc.). La ragione? Sono strumenti che andrebbero a colpire i privilegi di strutture che non rispondono ai popoli (BCE, MES, ecc.) e principi ottusi quali l'inflazione tendente allo zero voluti da Paesi come la Germania.
Io penso che la vicenda del coronavirus stia dimostrando come l'Unione Europea (Trattati, BCE, Euro, MES, ecc. ) dipenda esclusivamente dal volere di chi è sovrano della moneta.
Forse sarebbe l'ora di pensare a un piano di salvezza nazionale che preveda misure idonee a preservare ciò che rimane della sovranità del popolo italiano.

Alfred B. Revenge



venerdì 27 marzo 2020

Quale sarà il destino degli Italiani?


La pandemia del Covid-19 sta mettendo a rischio la struttura sociale del nostro amato Paese la cui economia non cresce realmente da quando è entrata nell'euro. Non a caso l'Italia, in un paio di decenni, non ha evidenziato un aumento effettivo del reddito pro-capite; mentre recenti dati Istat e Caritas indicano la presenza di circa dodici milioni di italiani tra poveri assoluti e in grave deprivazione materiale, cioè nella oggettiva incapacità di sostenere spese per determinati beni o servizi (affitto, bollette, mutuo, pasti adeguati ogni due giorni, riscaldamento della casa, ecc.).
L'economia italiana è da quasi un decennio in costante recessione e si stava contraendo ulteriormente ancor prima della drammatica vicenda del Coronavirus.
Ora l'attuale compagine governativa, l'opposizione e autorevoli personaggi come Mario Draghi vorrebbero risollevare il Paese facendo ricorso a un consistente maggior debito; cosa estremamente pericolosa visto che l'Italia opera di fatto con una moneta estera, cioè l'euro. Aumentare ancora il debito pubblico senza avere il controllo della propria moneta è operazione assai rischiosa e fa navigare in acque subdole e ricche di gorghi.
Debito! Debito! Debito! Questa sembra ormai la parola d'ordine.
Purtroppo, la vita di ogni persona è racchiusa in una gabbia costruita su di un debito che mai potrà estinguersi visto che la sua origine è strettamente legata al sistema monetario esistente che comporta da un lato la creazione del denaro dal nulla da parte delle banche e dall'altro l'incredibile assunto che uno Stato per approvvigionarsi di fondi deve obbligatoriamente rivolgersi al mercato finanziario, entità eterea governata dagli adoratori di ciò che S. Francesco d'Assisi definì “lo sterco del Demonio”.
Ricordo un breve paragrafo tratto dal romanzo “Da Servo a Padrone” (capitolo: colloquio con Abraham Lincoln).
E' semplicemente irragionevole che uno Stato sovrano paghi gli interessi ad una banca per del denaro che potrebbe tranquillamente creare autonomamente e senza alcun onere.”
Da anni sostengo che stando all'interno dell'euro è impraticabile per l'Italia attuare iniziative economiche difformi dalla desiderata dei nostri controllori di Bruxelles e Francoforte; infatti, qualora non si rispettassero le regole di tecnocrati mai eletti da nessun cittadino sarebbe gioco facile per la Banca Centrale Europea chiudere i rubinetti e privarci della liquidità necessaria per far fronte alle nostre necessità.
Peraltro non sarebbero comportamenti insoliti, visto che già si sono attuati nei confronti della Grecia e in parte nei confronti della nostra nazione nel corso della crisi politica del 2011 che portò all'insediamento del governo Monti strettamente legato agli interessi dei banchieri internazionali.
E proprio su quest'ultimo episodio ci fu la scioccante rivelazione del senatore Massimo Garavaglia durante un convegno a S.Ambrogio il ventuno settembre 2012. In quella circostanza il politico italiano disse chiaramente che alcuni ispettori della Banca Centrale Europea minacciarono di lasciare a secco l'Italia se non si fosse nominato Mario Monti nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri. Insomma, un vero e proprio attentato alle istituzioni del Paese.
Per non parlare dell'incredibile estorsione ai danni del Parlamento Italiano in occasione dell'inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione. Ricordate? Mai bisognerebbe dimenticare la confessione dell'ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando il giorno tre settembre 2016 durante la festa del Fatto Quotidiano:
“Oggi noi stiamo vivendo un enorme conflitto tra democrazia ed economia. Oggi, sostanzialmente, i poteri sovranazionali sono in grado di bypassare completamente le democrazie nazionali. Io faccio soltanto due esempi. I fatti che si determinano a livello sovranazionale, i soggetti che si sono costituiti a livello sovranazionale, spesso non legittimati democraticamente, sono in grado di mettere le democrazie di fronte al fatto compiuto.
Faccio un esempio. La modifica, devo dire abbastanza passata sotto silenzio, della Costituzione per quanto riguarda il tema dell'obbligo di Pareggio di Bilancio non fu il frutto di una discussione nel Paese. Fu il frutto del fatto che a un certo punto la Banca Centrale Europea, più o meno (ora la brutalizzo) disse: <O mettete questa clausola nella vostra Costituzione o, altrimenti, chiudiamo i rubinetti e non ci sono i soldi alla fine del mese>.
Io devo dire che è una delle scelte di cui mi vergogno di più, mi vergogno di più di aver fatto. Io penso sia stato un errore approvare quella modifica non tanto per il merito, che pure è contestabile, ma per il modo in cui si arrivò a quella modifica di carattere costituzionale.”
Insomma, solo quattro anni fa un Ministro della Repubblica Italiana spiegò come la Banca Centrale Europea avesse compiuto un atto estorsivo a danno del Parlamento Italiano, eppure non ci furono prese di posizioni da parte dell'allora Governo, non ci furono levate di scudi dell'informazione, non ci fu lo sdegno della élite intellettuale, non ci furono iniziative da parte di una qualche procura .
Le attuali catene imposte dai vincoli di bilancio, ormai con forza costituzionale, impediscono di attuare una politica di reale sviluppo economico poiché lo Stato può solo indebitarsi attraverso i mercati finanziari regolati dai prestigiatori dell'usura.
E allora, cosa fare? Io penso che i componenti dell'attuale governo per risollevare le sorti di un'Italia sempre più debole, per dare un futuro più sereno agli Italiani, dovrebbero studiare con attenzione gli insegnamenti di un antico connazionale, di un vero maestro della politica, di Niccolò Machiavelli. La dimensione politica deve riprendersi la sua autentica capacità decisionale iniziando proprio dal riacquisto della sovranità monetaria.
Come non ricordare le parole del prof. Giuseppe Guarino indicate nel suo “saggio di verità sull'Europa e sull'euro”:
“Alla base di ogni moneta vi è sempre una disciplina giuridica. Può essere quella propria di un regime di mercato, quella di un regime di stampo collettivistico, o quella di una economia mista. Queste tipologie, diverse tra loro, hanno un elemento in comune. ALLA GESTIONE DELLA MONETA E' SEMPRE PREPOSTA UNA AUTORITA' POLITICA FACENTE PARTE DELL'ORGANISMO DI VERTICE. Nei regimi di mercato l'autorità politica è coadiuvata dal responsabile della Banca centrale. L'euro costituisce il primo esempio di una moneta in cui, secondo la disciplina del Trattato, vertici politici, pur partecipando alla gestione della moneta, non ne avrebbero avuto la responsabilità esclusiva.”
Come ben si sa l'euro non è gestito da un'autorità politica emanazione diretta del popolo, bensì da banchieri e loro diretti rappresentanti. Ecco, quindi, che i nostri leader dovrebbero parlare di meno e sforzarsi di seguire i comportamenti dei grandi del passato ed essere, come indicava Machiavelli nel suo Principe: leone e volpe.

Alfred B. Revenge




mercoledì 25 marzo 2020

Le Chiacchiere Stanno a Zero.


Sono stufo di sentire che l'Europa deve essere solidale e vicina all'Italia in questo drammatico momento storico dove sofferenza, morte e paura regnano sovrane.
Europa solidale? Dove sono gli aiuti concreti?
Proprio ieri alla riunione dell'Eurogruppo il Ministro dell'Economia tedesco Peter Altmaier spalleggiato dai colleghi degli Stati del Nord ha definito la proposta del premier italiano Conte di emettere i “CoronaBond” al fine di ottenere liquidità come “un dibattito vuoto”. In pratica alla Germania e ai suoi Paesi satelliti non importa nulla che alla base della richiesta ci sia una situazione di autentica guerra contro un infido e mortale nemico, a loro interessa soltanto che l'austerità e il rigore sui conti vengano prima della vita umana. Non a caso lo stesso ministro tedesco ha chiarito che terminata la fase di emergenza dovuta al Covid-19 “torneremo alle politiche di austerità”.
L'ulteriore proposta di Conte di utilizzare i fondi del famigerato MES senza alcuna condizione ha trovato la forte opposizione della Germania e dell'Olanda; non a caso dai vertici olandesi si è fatto intendere che chi vuole soldi dovrà accettare le condizioni previste dai regolamenti che prevedono per i Paesi già fortemente indebitati l'intervento della Troika.
Che Vergogna! Gli Italiani, e altri popoli europei, stanno per annegare e l'unico salvagente lanciato dai soliti burocrati senz'anima pesa come un'incudine.
E ancora, ricordo l'incredibile dichiarazione della Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea: “Il ruolo della BCE non è quello di ridurre lo spread”.
E' importante non dimenticare perché quelle parole non rappresentano una semplice gaffe, bensì il reale pensiero della élite finanziaria e bancaria che tiene le redini del vecchio continente. Una prova di questa affermazione? Basta leggere il pensiero di alcuni dei principali esponenti politici e bancari tedeschi pubblicato il 15 marzo 2020 sul “Frankufurter Allgemeine Sonntagzeitung”. Ebbene, in quell'articolo viene lucidamente indicato come l'affermazione della Lagarde risulti corretto, alla faccia delle perdite miliardarie conseguenti alla disastrosa dichiarazione del numero uno della BCE.
E ancora, ricordo il disgustoso spot sulla pizza trasmesso da Canal Plus.
E ancora, ricordo l'inquietante affermazione riportata da alcuni quotidiani di Klaus Regling, amministratore delegato del MES, fedele della Merkel: “Italia e Spagna devono mettersi in ginocchio”.
E ancora, i vari blocchi di materiali sanitari già pagati dagli italiani e bloccati o requisiti in Europa.
Insomma, realmente si ritiene che esista un'Europa solidale e pronta ad affrontare la drammatica crisi sanitaria ed economica come un'unica entità?
Io penso che la Germania, Olanda e gli altri seduti sulla stessa carrozza vogliono soltanto che l'attività di BCE e MES sia in linea con i loro specifici interessi, cioè riduzione delle politiche monetarie espansive e rafforzamento dell'austerità. I vertici di queste nazioni sanno perfettamente che l'attuazione di tali principi porterebbe al collasso Paesi come l'Italia e la Spagna, ma questo non conta nulla.
In una fase storica di emergenza come questa io vedo che non esiste un interesse comune europeo, bensì solo quello specifico del più forte come la legge della giungla.
E la Francia, altro grande competitor? Ora è in seria difficoltà per aver sottovalutato la forza devastatrice del Coronavirus e, quindi, sembra voler appoggiare le istanze italiane.
Che situazione assurda, ci siamo legati mani e piedi alle regole dell'Unione Europea e nessun aiuto concreto abbiamo ricevuto. E allora, la solenne dichiarazione della Ursula von der Leyen. Presidente della Commissione UE “In questo momento siamo tutti Italiani” che valore ha?
Di chiacchiere se ne sono sentite troppe, è giunta la fase della concretezza. L'Italia riceverà dall'Europa un sostegno in nome della tanto sbandierata solidarietà oppure avrà un aiuto economico che, terminata l'emergenza sanitaria, pagherà a caro prezzo? Purtroppo io penso che i moderni usurai non molleranno la presa e punteranno a far indebitare sempre più il Bel Paese per poi depredare il trofeo più ambito, l'appetitoso risparmio privato degli italiani.

Alfred B. Revenge



giovedì 19 marzo 2020

Avvoltoi sull'Italia


Il coronavirus si diffonde generando morte e sofferenza e già si avvistano famelici avvoltoi vestiti con abiti firmati volare sopra le teste degli esseri umani. Non è una novità visto che la solita storia si ripete periodicamente.
Si pensi al grande Abraham Lincoln che all'inizio della guerra di secessione si trovò dinanzi al problema di come finanziare le spese del conflitto. Come primo passo lo Statista convocò i principali banchieri di New York per ottenere un prestito. La risposta? Un interesse del trentasei per cento o gli stessi fondi sarebbero andati ai nemici confederati.
Lincoln, offeso da individui che sfruttavano momenti drammatici per profitto, rifiutò la proposta di indebitare gli Stati del Nord. Il Presidente iniziò a cercare soluzioni alternative per poter pagare i soldati e le relative spese di guerra finché non ebbe l'idea di contattare un suo vecchio amico di Chicago, il colonnello Dick Taylor. Di seguito le risposte del militare tratte dal romanzo “Da Servo a Padrone”:
<Signor Presidente, la soluzione è molto facile. Faccia autorizzare dal Congresso l'emissione di banconote del Tesoro degli Stati Uniti pienamente legali con cui potrà pagare i soldati e tutte le spese di guerra.>
Lincoln, sorpreso da quella risposta che appariva come una sorta di uovo di colombo chiese se la gente avrebbe accettato quel denaro. La risposta del colonnello lasciò a bocca aperta il Presidente.
<Il popolo o chiunque altro non avrà alcuna scelta nella questione, se il Congresso darà il completo corso legale alle banconote emesse esse avranno il timbro di conformità legale del governo e, quindi, saranno buone. D'altronde, il Congresso non farebbe altro che rispettare quanto scritto nella Costituzione circa la sovranità monetaria.>
Fu così che emise il primo vagito il denaro di proprietà del popolo americano, gli storici “greenbacks”. E l'iniziativa fu un tale successo che nel dicembre del 1864 il Presidente Lincoln decise di ringraziare pubblicamente il caro amico Dick Taylor con una lettera pubblicata sul libro di G.M. Van Buren del 1890 in cui tra l'altro affermò:
“Con i greenbacks abbiamo dato alla gente di questa nazione la più grande benedizione che abbia mai avuto, le proprie banconote per pagare i propri debiti.”
Nel 2020 l'Italia è in guerra con un nemico mortale e invisibile e ha bisogno di pagare i suoi soldati (medici, infermieri e tutto il personale sanitario), di produrre e acquistare le armi (attrezzature mediche), di proteggere la sua spina dorsale (lavoratori e imprese che senza un reale sostegno economico si troverebbero in breve tempo a crollare); eppure l'unica soluzione uscita dal cilindro risulta quella di indebitarsi ancora e ancora e ancora con i sempre eterni usurai. Gli stessi strozzini che passata la buriana del coronavirus si affretteranno a stringere intorno a un cappio la testa di ogni italiano e a divorare le sue carni, inclusi i soldi risparmiati con tanta fatica.
Purtroppo il problema è sempre lo stesso, l'Italia anche in una fase di guerra come quella attuale ha come unico strumento l'indebitamento per far entrare quattrini. L'Italia, al momento, per pagare il medico, l'infermiere, l'operaio, le spese di qualsiasi natura e tipo può soltanto porgere umilmente il cappello ai moderni usurai. L'Italia è priva del principale strumento di una nazione realmente indipendente, la sovranità sulla emissione monetaria. E ciò per responsabilità di una classe politica cieca e ubbidiente alle volontà dei pupari residenti a Berlino, Parigi, Francoforte e Bruxelles.

Alfred B. Revenge