venerdì 27 marzo 2020

Quale sarà il destino degli Italiani?


La pandemia del Covid-19 sta mettendo a rischio la struttura sociale del nostro amato Paese la cui economia non cresce realmente da quando è entrata nell'euro. Non a caso l'Italia, in un paio di decenni, non ha evidenziato un aumento effettivo del reddito pro-capite; mentre recenti dati Istat e Caritas indicano la presenza di circa dodici milioni di italiani tra poveri assoluti e in grave deprivazione materiale, cioè nella oggettiva incapacità di sostenere spese per determinati beni o servizi (affitto, bollette, mutuo, pasti adeguati ogni due giorni, riscaldamento della casa, ecc.).
L'economia italiana è da quasi un decennio in costante recessione e si stava contraendo ulteriormente ancor prima della drammatica vicenda del Coronavirus.
Ora l'attuale compagine governativa, l'opposizione e autorevoli personaggi come Mario Draghi vorrebbero risollevare il Paese facendo ricorso a un consistente maggior debito; cosa estremamente pericolosa visto che l'Italia opera di fatto con una moneta estera, cioè l'euro. Aumentare ancora il debito pubblico senza avere il controllo della propria moneta è operazione assai rischiosa e fa navigare in acque subdole e ricche di gorghi.
Debito! Debito! Debito! Questa sembra ormai la parola d'ordine.
Purtroppo, la vita di ogni persona è racchiusa in una gabbia costruita su di un debito che mai potrà estinguersi visto che la sua origine è strettamente legata al sistema monetario esistente che comporta da un lato la creazione del denaro dal nulla da parte delle banche e dall'altro l'incredibile assunto che uno Stato per approvvigionarsi di fondi deve obbligatoriamente rivolgersi al mercato finanziario, entità eterea governata dagli adoratori di ciò che S. Francesco d'Assisi definì “lo sterco del Demonio”.
Ricordo un breve paragrafo tratto dal romanzo “Da Servo a Padrone” (capitolo: colloquio con Abraham Lincoln).
E' semplicemente irragionevole che uno Stato sovrano paghi gli interessi ad una banca per del denaro che potrebbe tranquillamente creare autonomamente e senza alcun onere.”
Da anni sostengo che stando all'interno dell'euro è impraticabile per l'Italia attuare iniziative economiche difformi dalla desiderata dei nostri controllori di Bruxelles e Francoforte; infatti, qualora non si rispettassero le regole di tecnocrati mai eletti da nessun cittadino sarebbe gioco facile per la Banca Centrale Europea chiudere i rubinetti e privarci della liquidità necessaria per far fronte alle nostre necessità.
Peraltro non sarebbero comportamenti insoliti, visto che già si sono attuati nei confronti della Grecia e in parte nei confronti della nostra nazione nel corso della crisi politica del 2011 che portò all'insediamento del governo Monti strettamente legato agli interessi dei banchieri internazionali.
E proprio su quest'ultimo episodio ci fu la scioccante rivelazione del senatore Massimo Garavaglia durante un convegno a S.Ambrogio il ventuno settembre 2012. In quella circostanza il politico italiano disse chiaramente che alcuni ispettori della Banca Centrale Europea minacciarono di lasciare a secco l'Italia se non si fosse nominato Mario Monti nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri. Insomma, un vero e proprio attentato alle istituzioni del Paese.
Per non parlare dell'incredibile estorsione ai danni del Parlamento Italiano in occasione dell'inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione. Ricordate? Mai bisognerebbe dimenticare la confessione dell'ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando il giorno tre settembre 2016 durante la festa del Fatto Quotidiano:
“Oggi noi stiamo vivendo un enorme conflitto tra democrazia ed economia. Oggi, sostanzialmente, i poteri sovranazionali sono in grado di bypassare completamente le democrazie nazionali. Io faccio soltanto due esempi. I fatti che si determinano a livello sovranazionale, i soggetti che si sono costituiti a livello sovranazionale, spesso non legittimati democraticamente, sono in grado di mettere le democrazie di fronte al fatto compiuto.
Faccio un esempio. La modifica, devo dire abbastanza passata sotto silenzio, della Costituzione per quanto riguarda il tema dell'obbligo di Pareggio di Bilancio non fu il frutto di una discussione nel Paese. Fu il frutto del fatto che a un certo punto la Banca Centrale Europea, più o meno (ora la brutalizzo) disse: <O mettete questa clausola nella vostra Costituzione o, altrimenti, chiudiamo i rubinetti e non ci sono i soldi alla fine del mese>.
Io devo dire che è una delle scelte di cui mi vergogno di più, mi vergogno di più di aver fatto. Io penso sia stato un errore approvare quella modifica non tanto per il merito, che pure è contestabile, ma per il modo in cui si arrivò a quella modifica di carattere costituzionale.”
Insomma, solo quattro anni fa un Ministro della Repubblica Italiana spiegò come la Banca Centrale Europea avesse compiuto un atto estorsivo a danno del Parlamento Italiano, eppure non ci furono prese di posizioni da parte dell'allora Governo, non ci furono levate di scudi dell'informazione, non ci fu lo sdegno della élite intellettuale, non ci furono iniziative da parte di una qualche procura .
Le attuali catene imposte dai vincoli di bilancio, ormai con forza costituzionale, impediscono di attuare una politica di reale sviluppo economico poiché lo Stato può solo indebitarsi attraverso i mercati finanziari regolati dai prestigiatori dell'usura.
E allora, cosa fare? Io penso che i componenti dell'attuale governo per risollevare le sorti di un'Italia sempre più debole, per dare un futuro più sereno agli Italiani, dovrebbero studiare con attenzione gli insegnamenti di un antico connazionale, di un vero maestro della politica, di Niccolò Machiavelli. La dimensione politica deve riprendersi la sua autentica capacità decisionale iniziando proprio dal riacquisto della sovranità monetaria.
Come non ricordare le parole del prof. Giuseppe Guarino indicate nel suo “saggio di verità sull'Europa e sull'euro”:
“Alla base di ogni moneta vi è sempre una disciplina giuridica. Può essere quella propria di un regime di mercato, quella di un regime di stampo collettivistico, o quella di una economia mista. Queste tipologie, diverse tra loro, hanno un elemento in comune. ALLA GESTIONE DELLA MONETA E' SEMPRE PREPOSTA UNA AUTORITA' POLITICA FACENTE PARTE DELL'ORGANISMO DI VERTICE. Nei regimi di mercato l'autorità politica è coadiuvata dal responsabile della Banca centrale. L'euro costituisce il primo esempio di una moneta in cui, secondo la disciplina del Trattato, vertici politici, pur partecipando alla gestione della moneta, non ne avrebbero avuto la responsabilità esclusiva.”
Come ben si sa l'euro non è gestito da un'autorità politica emanazione diretta del popolo, bensì da banchieri e loro diretti rappresentanti. Ecco, quindi, che i nostri leader dovrebbero parlare di meno e sforzarsi di seguire i comportamenti dei grandi del passato ed essere, come indicava Machiavelli nel suo Principe: leone e volpe.

Alfred B. Revenge




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