Il coronavirus si
diffonde generando morte e sofferenza e già si avvistano famelici
avvoltoi vestiti con abiti firmati volare sopra le teste degli esseri
umani. Non è una novità visto che la solita storia si ripete
periodicamente.
Si pensi al grande
Abraham Lincoln che all'inizio della guerra di secessione si trovò
dinanzi al problema di come finanziare le spese del conflitto. Come
primo passo lo Statista convocò i principali banchieri di New York
per ottenere un prestito. La risposta? Un interesse del trentasei per
cento o gli stessi fondi sarebbero andati ai nemici confederati.
Lincoln, offeso da
individui che sfruttavano momenti drammatici per profitto, rifiutò
la proposta di indebitare gli Stati del Nord. Il Presidente iniziò a
cercare soluzioni alternative per poter pagare i soldati e le
relative spese di guerra finché non ebbe l'idea di contattare un suo
vecchio amico di Chicago, il colonnello Dick Taylor. Di seguito le
risposte del militare tratte dal romanzo “Da Servo a Padrone”:
<Signor Presidente, la
soluzione è molto facile. Faccia autorizzare dal Congresso
l'emissione di banconote del Tesoro degli Stati Uniti pienamente
legali con cui potrà pagare i soldati e tutte le spese di guerra.>
Lincoln, sorpreso da
quella risposta che appariva come una sorta di uovo di colombo chiese
se la gente avrebbe accettato quel denaro. La risposta del colonnello
lasciò a bocca aperta il Presidente.
<Il popolo o chiunque
altro non avrà alcuna scelta nella questione, se il Congresso darà
il completo corso legale alle banconote emesse esse avranno il timbro
di conformità legale del governo e, quindi, saranno buone.
D'altronde, il Congresso non farebbe altro che rispettare quanto
scritto nella Costituzione circa la sovranità monetaria.>
Fu così che emise il
primo vagito il denaro di proprietà del popolo americano, gli
storici “greenbacks”. E l'iniziativa fu un tale successo che nel
dicembre del 1864 il Presidente Lincoln decise di ringraziare
pubblicamente il caro amico Dick Taylor con una lettera pubblicata
sul libro di G.M. Van Buren del 1890 in cui tra l'altro affermò:
“Con i greenbacks
abbiamo dato alla gente di questa nazione la più grande benedizione
che abbia mai avuto, le proprie banconote per pagare i propri
debiti.”
Nel 2020 l'Italia è in
guerra con un nemico mortale e invisibile e ha bisogno di pagare i
suoi soldati (medici, infermieri e tutto il personale sanitario), di
produrre e acquistare le armi (attrezzature mediche), di proteggere
la sua spina dorsale (lavoratori e imprese che senza un reale
sostegno economico si troverebbero in breve tempo a crollare); eppure
l'unica soluzione uscita dal cilindro risulta quella di indebitarsi
ancora e ancora e ancora con i sempre eterni usurai. Gli stessi
strozzini che passata la buriana del coronavirus si affretteranno a
stringere intorno a un cappio la testa di ogni italiano e a divorare
le sue carni, inclusi i soldi risparmiati con tanta fatica.
Purtroppo il problema è
sempre lo stesso, l'Italia anche in una fase di guerra come quella
attuale ha come unico strumento l'indebitamento per far entrare
quattrini. L'Italia, al momento, per pagare il medico, l'infermiere,
l'operaio, le spese di qualsiasi natura e tipo può soltanto porgere
umilmente il cappello ai moderni usurai. L'Italia è priva del
principale strumento di una nazione realmente indipendente, la
sovranità sulla emissione monetaria. E ciò per responsabilità di
una classe politica cieca e ubbidiente alle volontà dei pupari
residenti a Berlino, Parigi, Francoforte e Bruxelles.
Alfred B. Revenge
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