giovedì 21 aprile 2016

"La Ricchezza non si Distrugge, si Trasferisce."

Cari amici, il problema principale della nostra esistenza viene coperto da una coltre nebbia costruita artificialmente sull'inganno. Ormai la nostra vita è basata su un assioma: il denaro. Tutto si muove intorno ad esso, si lavora per guadagnarlo, si ruba per ottenerlo e, soprattutto, si organizzano periodiche crisi o spregevoli conflitti per spostarlo di mano. Un continuo travaso di ricchezza dalla quasi totalità della popolazione mondiale ad alcuni milioni di individui che, in tal modo, gonfiano ancor di più le loro già capienti tasche. Pensate che stia esagerando o che dica enormi sciocchezze? Possibile; tuttavia, proviamo per un attimo a ragionare insieme, adoperando come strumento dati macroeconomici; gli unici -forse - che possono consentire di farci comprendere semplici, ma devastanti verità.
Vi ricordate la famosa crisi finanziaria del 2007-2008 partita dagli Stati Uniti? Bene, sapete quanto era il debito mondiale in quell'anno? Intorno ai 140 mila miliardi di dollari. Lo so, ci risulta difficile soltanto immaginare una tale cifra, comunque si sta parlando di 140 trilioni di dollari.
E sapete a quanto ammontava nel 2014? a quasi 200 mila miliardi di dollari, cioè 200 trilioni di dollari.
Oh, perbacco! In pochi anni il debito di tutte le nazioni del mondo è aumentato di circa 60 mila miliardi di dollari, cioè 60 trilioni di dollari.
Facciamoci tre semplici domande:
1)Perchè è aumentato in maniera così drammatica il debito in questo breve periodo?
2)Da dove sono state prese queste enormi risorse finanziarie?
3)Dove diavolo è andato a finire questo oceano di soldi?
Le risposte sono drammatiche.
1)Il debito è aumentato per via dei numerosi pilotati “salvataggi” (ho appositamente usato le virgolette) di grandi banche internazionali e delle strutture finanziarie sotto di esse.
2)Le risorse per aiutare queste tentacolari compagnie sono state prese, in ultima analisi, attraverso drastici prelievi fiscali o tagli draconiani alla spesa pubblica. Insomma, le risorse sono state succhiate dal popolo.
3)La risposta alla terza domanda è la più sconvolgente. Una buona parte del denaro tolto alla gente è andato ad incrementare la potenza finanziaria delle grandi banche ed istituzioni ad esse collegate che hanno visto così incrementare la loro già incredibile influenza.
E non è finita qui. Alcune banche dichiararono di aver perso montagne di quattrini e, di conseguenza, vollero - per la tanto strombazzata stabilità del sistema - un salvagente pieno di nuova moneta. Ora risulta del tutto evidente che altre entità guadagnarono da quelle perdite. Insomma, c'è chi ha vinto e c'è chi ha perso; il denaro si è semplicemente trasferito da quello meno bravo a quello più in gamba. Quindi, anche in quella famosa crisi ci sono stati soggetti che hanno ricavato enormi profitti dai guai di altri. E tutto questo ancor prima che si innescasse il meccanismo di aiuto delle nazioni con il conseguente aumento del debito pubblico.
In pratica, prima diverse grandi banche hanno perso del denaro che si è travasato da qualche altra parte (forse nei conti offshore aumentati nel frattempo di molti trilioni di dollari?); poi si sono riempite nuovamente lo stomaco con i soldi provenienti dagli Stati che, a loro volta, li hanno presi da noi tutti con le tasse o la riduzione della spesa sociale.
Però, è una bella immagine quella che vede pensionati, operai, impiegati, invalidi, artigiani, piccole e medie aziende aprire il portafoglio per far godere sino alla morte gli amati banchieri. Ho specificato sino alla morte, poiché con essa si arriva all'utilizzazione dell'attrezzo indicato in una straordinaria poesia scritta da un famoso artista italiano: “A Livella”.
Ah, dimenticavo di dire un'ultima cosa. I numeri che ho indicato sopra provengono dallo studio di una nota società, la Mckinsey, che ha come clienti le principali aziende mondiali e che suggerì...oh perbacco, sentite questa: degli approcci alternativi a quelli attuati dai governi per far fronte ai debiti, cioè vendita di beni pubblici, imposizione di tasse una tantum sulla ricchezza e programmi per la ristrutturazione del debito. Magnifico! Un'importantissima azienda che funge da consulente per quasi tutte le grandi banche e multinazionali del mondo, che analizza le ragioni della crisi prodotte dai suoi stessi clienti e che, infine, fa uscire dal cilindro la magica soluzione: “Spremere il Popolo!”
Quanto sdegno dovrebbe nascere in tutti noi. Mi viene in mente l'episodio sulla privatizzazione dell'acqua e del relativo referendum che ho narrato nel mio ultimo libro; in quella circostanza fu la Deutsche bank a fungere da interessato consulente alla Commissione Europea.
Cari amici, con l'ultima pilotata crisi i vertici della catena di dominio sulla terra hanno divorato senza alcun freno una buona dose della felicità di noi tutti giungendo ad ipotecare anche quella delle nostre future generazioni. E non è finita!

P.S.
Tanto per gradire.
-Il reddito di 85 paperon de paperoni equivale a quello di metà dell'intera popolazione mondiale. (fonte: Oxfam)
-147 banche e compagnie controllano quasi la metà dell'intera ricchezza mondiale (fonte: Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo)
Alfred B. Revenge
 
 




venerdì 1 aprile 2016

"Il Dio Denaro e il Suo Angelo Sterminatore: il Petrolio"

Cari Amici, oggi è il primo aprile ma la notizia è vera. Ancora uno scandalo all'interno del governo italiano con le dimissioni di Federica Guidi, ministro per lo sviluppo economico.
Vi invito a leggere questo breve articolo con le intercettazioni telefoniche.
La prima osservazione che nasce spontanea è: ammettendo la buona fede del presidente del consiglio Renzi non appare evidente la totale incapacità nella scelta dei più stretti collaboratori oltre che una singolare cecità nel non vedere al suo interno situazioni del tutto anomale? La conseguenza di una tale conclusione risulterebbe scontata; ma, come ben si sa, la fedeltà alla propria poltrona ed alla gestione del relativo potere è superiore a quella verso il popolo italiano.
D'altronde, cari amici, mi direte: è la solita storia, è capitato nel passato, capita adesso e continuerà nel futuro. Si sa che la vicinanza alle leve del comando esercita un'attrazione irresistibile verso l'adorazione del dio in terra, il denaro.
Nel mio ultimo libro ho scritto della funzione di quella che ho definito “classe prezzolata”, cioè la cinghia di trasmissione con chi detiene effettivamente il potere sulla terra, le grandi conglomerate bancarie. E fra le tantissime testimonianze appare, ultima in ordine di conoscenza, proprio quella della intercettazione tra il fidanzato del ministro ed il rappresentante della Total. Frasi inquietanti e spregevoli che dimostrano l'assoluto disprezzo verso il popolo. Si parla del progetto petrolifero “Tempa Rossa” i cui partner sono la Total (al 50%), la Shell (al 25%) e la Mitsui E&P Italia B s.r.l.(al 25%).
E la Total e Shell chi sono? Oh, perbacco, sono tra le più importanti compagnie al mondo e tra le prime nel settore del petrolio e del gas.
E chi controlla questi colossi? Oh, perbacco! Una semplice ricerca sulla rete porta ad evidenziare la presenza di un azionariato con le consuete siglette di cui parlai giorni fa; le solite rientranti in quelle 147 che controllano il mondo (studio della Swiss Federal Institute of technology di Zurigo).
E la Mitsui E&P Italia B srl? Una controllata di una multinazionale giapponese Mitsui presente nel farmaceutico, chimico, petrolifero, ecc. ecc. con principale azionista tante altre belle siglette di origine americana, tedesca, ecc. ecc.
Questo triste avvenimento mi rammenta una storia del passato; quando a un grande uomo fu impedito di denunciare pubblicamente un incredibile fatto di corruzione proprio nel settore dello sfruttamento delle risorse petrolifere nazionali. Mi riferisco alle tangenti pagate il secolo scorso dalla Sinclair Oil (con alle spalle la banca e la Standard Oil di J.D. Rockefeller) ai vertici del governo fascista e della stessa casa reale italiana. Giacomo Matteotti fu assassinato il 10 giugno 1924, un giorno prima della prevista denuncia in parlamento.
E la destinazione finale di tutti gli interessi principali è verso i grandi banchieri internazionali che da lontano tessono le fila di una mostruosa ragnatela tesa ad imbrigliare per sempre la libertà di pensare ed agire dei popoli.