giovedì 31 agosto 2017

"Ancora Violenza."

Ancora un gravissimo episodio di violenza così come descritto nell'articolo di oggi del “corriere della sera” dal titolo “Ottantenne violentata in pieno giorno al Parco Nord”. Ormai non passa giorno senza apprendere di atti criminali verso le donne, anziane, bambini e disabili. Una fiera di mostruosità legate agli istinti più beceri di esseri spregevoli e senza onore. Mi auguro che si individui il responsabile e lo si metta nelle condizioni di non nuocere ancora alla comunità senza perseguire principi legati alla cultura ipocrita del politicamente corretto. Pertanto, nessun tipo di distinguo o di attenuante fondati sulla base della religione, del color della pelle o della nazionalità. Se l'autore di un gesto così ignobile fosse italiano o esquimese o magrebino o cristiano o musulmano o agnostico o persino alieno va detto senza se e senza ma. Non vorrei che in Italia si sviluppasse una sorta di censura idonea alla manipolazione delle notizie e all'opportunistico lavaggio delle coscienze. Io penso che non bisogna mai aver paura di dire la verità. Uno stupratore è italiano? E allora? Per il fatto di affermarlo adesso corro il rischio di essere additato come italofobo? Uno stupratore è un migrante? E allora? Per il fatto di affermarlo corro adesso il rischio di essere additato come razzista? Uno stupratore è un seguace dell'ideologia islamica? E allora? Per il fatto di affermarlo corro il rischio di essere additato come islamofobo? La libertà è un'essenza troppo preziosa per imprigionarla nella gabbia di una discriminazione ideologica basata sulla studiata disinformazione. Il mondo è pieno di alterazioni della verità, non aggiungiamone altre.  

Alfred B. Revenge

sabato 26 agosto 2017

"L'Illegalità Trionfa!"

Dopo la nota vicenda di cronaca relativa allo sgombero a Roma di alcune centinaia di occupanti abusivi dal palazzo Curtatone (ex sede storica della Federconsorzi) dal ministero degli interni è pervenuta la seguente dichiarazione (fonte. Repubblica): “la prossima settimana scriveremo nuove linee guida per effettuare gli sgomberi ordinati dai giudici e le invieremo a tutti i prefetti d'Italia. Tra le disposizioni ci sarà sicuramente quella di non autorizzarli se prima non è stata concordata una sistemazione dove alloggiare chi ne ha diritto. E' una regola di buon senso, e non sarà l'unica.” Secondo il quotidiano Il Messaggero sarà lo stesso Viminale, attraverso i prefetti, a individuare gli alloggi alternativi, anche senza sentire le amministrazioni locali.
Insomma, niente più sgomberi senza aver pronta un'alternativa per gli abusivi occupanti.
Nell'articolo su Repubblica è anche espresso il seguente concetto: “Mai più rifugiati buttati fuori da palazzi occupati abusivamente se prima non è stata garantita loro una sistemazione alternativa.”
Alcune brevi considerazioni preliminari.
Il palazzo in questione fu occupato ad ottobre del 2013, dopo una denuncia querela della proprietà a dicembre del 2015 il Gip presso il tribunale di Roma emise un decreto di sequestro preventivo dell'edificio ex art 321 del codice di procedura penale in relazione al reato di occupazione abusiva. Tale provvedimento è stato eseguito nei giorni scorsi. Nel frattempo i mass media hanno diffuso la notizia che i migranti del palazzo pagavano una sorta di fitto a soggetti ancora da identificare.
Quindi, per quattro anni diverse centinaia di persone hanno vissuto in aperta violazione delle norme di legge pagando per giunta una sorta di pizzo a individui che favorivano l'occupazione per ottenere denaro e vantaggi in termini di...forza lavoro.
Ora, il principio di dare una casa a esseri umani prima di buttarli in mezzo a una strada mi sembra più che giusto, anzi doveroso. D'altronde, dovrebbe essere il primo compito per dei politici seri quello di garantire una casa e un lavoro a chi vive nel territorio dello Stato, siano essi italiani che stranieri. Tuttavia, non vorrei che si dimenticassero alcuni aspetti fondamentali del problema.
Tutto nasce da un'azione illegale, cioè dall'occupazione abusiva di proprietà altrui probabilmente favorita da soggetti che lucrano sulla pelle della povera gente, esseri spregevoli che si fanno pagare per far occupare abusivamente degli immobili. In pratica una contemporanea doppia illegalità, un'azione degna dei migliori trafficanti di carne umana.
Che questa illegalità è durata circa quattro anni.
Che questa illegalità è continuata quando le forze di polizia hanno deciso di dar corso a un provvedimento del giudice.
Purtroppo, io penso che questa decisione del ministero degli interni contiene un virus molto pericoloso, quello che una minoranza organizzata e ben sostenuta da elementi economicamente interessati può violare la legge sapendo di rimanere impuniti; anzi, sapendo di poter ottenere specifici vantaggi. D'ora in poi un gruppo di persone che deciderà di occupare abusivamente un palazzo saprà di poterlo fare impunemente, senza il rischio di essere allontanati e con la certezza di poter ottenere una casa anche nel peggiore dei casi. Così facendo si affiancherà al business dei moderni negrieri quello dei trafficanti di immobili (privati o pubblici).
Però, pensandoci bene; non è che sia una cattiva idea. Basta che un gruppo di persone si organizzi con metodo, individui con l'aiuto di interessati intermediari un immobile, di sera vada a occuparlo abusivamente, si sistemi comodamente, paghi una sorta di pizzo ai novelli...consulenti e attenda con tranquillità gli eventi. Una volta che un giudice decida per lo sgombero le forze di polizia potranno intervenire solo dopo che al gruppo di persone sia assicurata una nuova casa; in mancanza di questo presupposto gli abusivi potranno rimanere per un lunghissimo periodo senza che nessuno possa fare nulla. Chissà che non sia questo il nuovo sistema per assicurare a tutti la casa, l'illegalità che permette di far rispettare il diritto all'abitazione sancito in Costituzione. Un risultato del tutto inaspettato. Violando la legge si fa rispettare la legge.
Un'ultima cosa. Al giornalista di Repubblica che ha scritto “mai più rifugiati buttati fuori da palazzi occupati abusivamente se prima non è stata garantita loro una sistemazione alternativa” vorrei chiedere se il diritto da lui così chiaramente espresso in favore dei rifugiati vale per chiunque, anche per un semplice cittadino italiano che fatica ad andare avanti ogni mese, paga il fitto di casa, il condominio, la luce e che mai ha occupato abusivamente una casa.




domenica 20 agosto 2017

"La Fortuna di un Migrante Pedofilo"

Alcuni giorni fa su alcuni quotidiani è uscita la notizia di uno stupro in provincia di Reggio Emilia avvenuto il dieci luglio su un disabile di tredici anni da parte di un pakistano richiedente asilo (termine lessicale utilizzato negli articoli che sta a indicare una persona entrata in Italia senza visto e che ha inoltrato una richiesta di asilo). Questo migrante di ventun anni ha trascinato il piccolo disabile in campagna e lo ha brutalmente violentato. Il pakistano, dopo l'arresto ha confessato la violenza dichiarando che il bambino era “consenziente”.
Dopo l'interrogatorio di garanzia il giudice per le indagini preliminari, nonostante la procura avesse chiesto la custodia in carcere per violenza sessuale aggravata, ha rimesso in libertà il pakistano con la seguente motivazione così come indicata sul quotidiano “Libero” del diciannove agosto: “il luogo in cui vive l'accusato è facilmente controllabile. Inoltre non esisterebbe il pericolo di fuga poiché avrebbe (il pakistano) già confessato il suo reato e in quanto richiedente asilo, se facesse qualcosa di arrischiato, come il darsi alla fuga, rischierebbe il rimpatrio. Tutti motivi, quindi, per lasciarlo a piede libero.” (Sic!)
A parte il personale sbigottimento per una decisione presa con quelle motivazioni rilevo da una notizia del trentuno maggio su “Tgcom24” che per lo stesso reato: “un tribunale del Kuwait ha condannato a morte sette giovani uomini per aver rapito e stuprato un ragazzo di tredici anni che soffre di disabilità mentale.”
Quindi, questo migrante pakistano è stato fortunato, molto fortunato. In Italia ha potuto tranquillamente violentare un piccolo disabile di tredici anni rimanendo libero poiché mai (secondo il giudice) fuggirebbe per ritornare nella sua amata patria, mentre se sbadatamente avesse abusato di un minorenne della stessa età e nelle identiche condizioni fisico-mentali in un Paese a fede islamica si sarebbe ritrovato con la testa sotto una luccicante mannaia.
E' proprio vero, l'Italia è una nazione molto accogliente; consente a un soggetto entrato irregolarmente di stuprare un ragazzino disabile di tredici anni senza timore di entrare in carcere perché le sue condizioni di “richiedente asilo” e “reo confesso” gli permettono di poggiare la testa su un comodo cuscino di casa e non su un ruvido ceppo.

Alfred B. Revenge