L'entità eterea
denominata “mercati finanziari” dopo un lungo periodo di
tranquillità ha ripreso da alcuni giorni il suo attacco all'Italia.
Che strano, per diverso tempo dopo il voto questa novella divinità
non ha mostrato interesse verso le vicende politiche italiane mentre
da pochi giorni sembra abbia acceso i motori per ricordare al “Bel
Paese” il significato dell'obbedienza.
Eppure, l'economia reale
è sempre la stessa; non può essere cambiata in una settimana. Cosa
è successo in poche ore da far accendere un allarme rosso verso
l'Italia? Perché da Bruxelles, da Berlino, da Parigi, da
Francoforte, dalle agenzie di rating internazionali e persino dal
piccolo Principato del Lussemburgo vengono avvisi circa la perdita di
fiducia dei “mercati finanziari” di fronte alla possibile
formazione di un governo sostenuto dalla maggioranza del popolo
italiano? In sostanza si afferma il principio che l'Italia non può e
non deve allontanarsi dal percorso tracciato dai trattati e dalla
politica di perenne risanamento imposta dagli organismi
sovranazionali europei, pena la reazione da parte dei “mercati
finanziari”; e tutto ciò a prescindere dalle decisioni della
maggioranza dei cittadini italiani.
Ma questi benedetti
mercati si avviano da soli quando mettono nel mirino una Nazione?
Hanno un programma automatico di intervento? Ma quando mai! I
“mercati finanziari” sono soltanto una rappresentazione della
volontà umana. L'entità definita “mercati finanziari” si muove
nella direzione imposta dai suoi burattinai. Chi sono? Beh, i mercati
muovono masse enormi di denaro, quindi tutto gira intorno a questo
elemento base; il denaro rappresenta il Dna dei moderni cavalieri
dell'apocalisse. Conseguenza logica vuole che chi controlla il potere
di creare e gestire il denaro è anche in grado di condizionare la
direzione di rotta dei”mercati finanziari”. Dunque, chi detiene
questo immenso potere può decidere e condizionare le sorti di Paesi,
di interi popoli. Ed ecco che sorge spontanea la domanda, ma chi
diavolo sono questi burattinai? Risposta semplice: le Banche Centrali
delle principali economie mondiali (Federal Reserve, Banca Centrale
Europea, Banca d'Inghilterra e così via) coordinate dalla poco nota
al pubblico Banca dei Regolamenti Internazionali; le grandi piovre
bancarie, finanziarie ed energetiche quali, come piccolissimo
esempio: JP Morgan Chase, Deutsche Bank, BNP Paribas, UBS, Société
Générale, Wells Fargo, Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs,
Exxon Mobil, Royal Dutch Schell. Si parla di gigantesche strutture
con una potenza di fuoco inimmaginabile; basti pensare che che la
sola JP Morgan, considerata una delle più grandi banche al mondo,
detiene attività vicine al PIL della Germania. E' come se un solo
uomo in Italia possedesse un terzo di tutte le proprietà reali delle
famiglie e istituzioni private come abitazioni, terreni, depositi
bancari, titoli di stato, obbligazioni, azioni quotate,
partecipazioni, assicurazioni, fondi pensione, preziosi e altro
ancora. Bene, moltiplichiamo il tutto per le centoquarantasette
compagnie che uno studio del 2011 da parte dello Swiss Federal
Institute of Technology di Zurigo pubblicato sulla rivista New
Scientist ha indicato come quelle che detengono buona parte della
ricchezza globale e allora si capirà di cosa si parla. Una
concentrazione di potere fondata su legami societari incestuosi
(partecipazioni incrociate) e su una struttura criminogena. Pensare
che molte di quelle conglomerate prima hanno causato la profonda
crisi del 2008, poi sono state salvate dagli interventi delle banche
centrali attraverso la produzione di una montagna di quattrini e,
infine, hanno perseguito imperterrite nei loro affari ricostituendo
le condizioni per una prossima crisi da far pagare, ovviamente, al
popolo bue.
Pertanto, quando i
“mercati finanziari” prendono di mira uno Stato non è per
automatici interventi correttivi, bensì per la precisa volontà di
coloro che controllano la moneta: le Banche Centrali e le loro
adorate figlie, cioè le banche private commerciali con le relative
diramazioni finanziarie. Il tutto condito, ovviamente, dall'interesse
nazionale dei Paesi con vocazione egemonica quali Germania e Francia,
solo per rimanere in Europa.
Se in questa fase storica
l'Italia dovesse subire un attacco violento da parte dei “mercati
finanziari” state pur certi che proverrebbe dalle piovre
finanziarie intolleranti a qualsiasi ipotesi di messa in discussione
del loro potere secolare.
Tempo fa scrissi
("Svegliamoci", febbraio 2015): “non ho paura delle pesanti catene
che possono imprigionare il corpo, temo gli invisibili fili di seta
capaci di legare la mente con i nodi dell'inganno. E questi fili di
seta hanno talmente stretto la volontà di noi esseri umani da
trasformarci in veri schiavi. Sì, perché ormai siamo schiavi
dell'informazione manipolata dei mass media, schiavi delle grandi
multinazionali e, soprattutto, schiavi della mafia bancaria
internazionale. La mente umana è talmente anestetizzata da non
riuscire a scorgere la semplice verità descritta cinquecento anni fa
nel “Discorso sulla servitù volontaria” di Etienne de La Boétie:
“Vorrei solo riuscire a
comprendere come mai tanti uomini, tanti villaggi e città, tante
nazioni a volte sopportano un tiranno che non ha alcuna forza se non
quella che gli viene data, non ha potere di nuocere se non in quanto
viene tollerato e non potrebbe far male ad alcuno, se non nel caso si
preferisca sopportarlo anziché contraddirlo. Va aggiunto inoltre che
non c'è bisogno di combattere questo tiranno, di toglierlo di mezzo;
egli viene meno da solo, basta che il popolo non acconsenta più a
servirlo. Non si tratta di sottrargli qualcosa, ma di non
attribuirgli niente; non c'è bisogno che il Paese si sforzi di fare
qualcosa per il proprio bene, è sufficiente che non faccia nulla a
proprio danno. Sono dunque i popoli stessi che si lasciano, o meglio,
si fanno incatenare, poiché col semplice rifiuto di sottomettersi
sarebbero liberati da ogni legame; è il popolo che assoggetta, si
taglia la gola da solo e potendo scegliere fra la servitù e la
libertà rifiuta la sua indipendenza, mette il collo sotto il giog,
approva il proprio male, anzi se lo procura.”
Dopo cinquecento anni la
nuova forma di tirannia rappresentata dalla ristretta cerchia dei
sacerdoti del dio denaro e dalla loro fredda creatura chiamata
“mercati finanziari” vive e si sviluppa indisturbata grazie
all'appoggio di sei miliardi di schiavi.
Alfred B. Revenge
Nessun commento:
Posta un commento