sabato 26 maggio 2018

Schiavi dei "Mercati Finanziari"


L'entità eterea denominata “mercati finanziari” dopo un lungo periodo di tranquillità ha ripreso da alcuni giorni il suo attacco all'Italia. Che strano, per diverso tempo dopo il voto questa novella divinità non ha mostrato interesse verso le vicende politiche italiane mentre da pochi giorni sembra abbia acceso i motori per ricordare al “Bel Paese” il significato dell'obbedienza.
Eppure, l'economia reale è sempre la stessa; non può essere cambiata in una settimana. Cosa è successo in poche ore da far accendere un allarme rosso verso l'Italia? Perché da Bruxelles, da Berlino, da Parigi, da Francoforte, dalle agenzie di rating internazionali e persino dal piccolo Principato del Lussemburgo vengono avvisi circa la perdita di fiducia dei “mercati finanziari” di fronte alla possibile formazione di un governo sostenuto dalla maggioranza del popolo italiano? In sostanza si afferma il principio che l'Italia non può e non deve allontanarsi dal percorso tracciato dai trattati e dalla politica di perenne risanamento imposta dagli organismi sovranazionali europei, pena la reazione da parte dei “mercati finanziari”; e tutto ciò a prescindere dalle decisioni della maggioranza dei cittadini italiani.
Ma questi benedetti mercati si avviano da soli quando mettono nel mirino una Nazione? Hanno un programma automatico di intervento? Ma quando mai! I “mercati finanziari” sono soltanto una rappresentazione della volontà umana. L'entità definita “mercati finanziari” si muove nella direzione imposta dai suoi burattinai. Chi sono? Beh, i mercati muovono masse enormi di denaro, quindi tutto gira intorno a questo elemento base; il denaro rappresenta il Dna dei moderni cavalieri dell'apocalisse. Conseguenza logica vuole che chi controlla il potere di creare e gestire il denaro è anche in grado di condizionare la direzione di rotta dei”mercati finanziari”. Dunque, chi detiene questo immenso potere può decidere e condizionare le sorti di Paesi, di interi popoli. Ed ecco che sorge spontanea la domanda, ma chi diavolo sono questi burattinai? Risposta semplice: le Banche Centrali delle principali economie mondiali (Federal Reserve, Banca Centrale Europea, Banca d'Inghilterra e così via) coordinate dalla poco nota al pubblico Banca dei Regolamenti Internazionali; le grandi piovre bancarie, finanziarie ed energetiche quali, come piccolissimo esempio: JP Morgan Chase, Deutsche Bank, BNP Paribas, UBS, Société Générale, Wells Fargo, Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs, Exxon Mobil, Royal Dutch Schell. Si parla di gigantesche strutture con una potenza di fuoco inimmaginabile; basti pensare che che la sola JP Morgan, considerata una delle più grandi banche al mondo, detiene attività vicine al PIL della Germania. E' come se un solo uomo in Italia possedesse un terzo di tutte le proprietà reali delle famiglie e istituzioni private come abitazioni, terreni, depositi bancari, titoli di stato, obbligazioni, azioni quotate, partecipazioni, assicurazioni, fondi pensione, preziosi e altro ancora. Bene, moltiplichiamo il tutto per le centoquarantasette compagnie che uno studio del 2011 da parte dello Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo pubblicato sulla rivista New Scientist ha indicato come quelle che detengono buona parte della ricchezza globale e allora si capirà di cosa si parla. Una concentrazione di potere fondata su legami societari incestuosi (partecipazioni incrociate) e su una struttura criminogena. Pensare che molte di quelle conglomerate prima hanno causato la profonda crisi del 2008, poi sono state salvate dagli interventi delle banche centrali attraverso la produzione di una montagna di quattrini e, infine, hanno perseguito imperterrite nei loro affari ricostituendo le condizioni per una prossima crisi da far pagare, ovviamente, al popolo bue.
Pertanto, quando i “mercati finanziari” prendono di mira uno Stato non è per automatici interventi correttivi, bensì per la precisa volontà di coloro che controllano la moneta: le Banche Centrali e le loro adorate figlie, cioè le banche private commerciali con le relative diramazioni finanziarie. Il tutto condito, ovviamente, dall'interesse nazionale dei Paesi con vocazione egemonica quali Germania e Francia, solo per rimanere in Europa.
Se in questa fase storica l'Italia dovesse subire un attacco violento da parte dei “mercati finanziari” state pur certi che proverrebbe dalle piovre finanziarie intolleranti a qualsiasi ipotesi di messa in discussione del loro potere secolare.
Tempo fa scrissi ("Svegliamoci", febbraio 2015): “non ho paura delle pesanti catene che possono imprigionare il corpo, temo gli invisibili fili di seta capaci di legare la mente con i nodi dell'inganno. E questi fili di seta hanno talmente stretto la volontà di noi esseri umani da trasformarci in veri schiavi. Sì, perché ormai siamo schiavi dell'informazione manipolata dei mass media, schiavi delle grandi multinazionali e, soprattutto, schiavi della mafia bancaria internazionale. La mente umana è talmente anestetizzata da non riuscire a scorgere la semplice verità descritta cinquecento anni fa nel “Discorso sulla servitù volontaria” di Etienne de La Boétie:
“Vorrei solo riuscire a comprendere come mai tanti uomini, tanti villaggi e città, tante nazioni a volte sopportano un tiranno che non ha alcuna forza se non quella che gli viene data, non ha potere di nuocere se non in quanto viene tollerato e non potrebbe far male ad alcuno, se non nel caso si preferisca sopportarlo anziché contraddirlo. Va aggiunto inoltre che non c'è bisogno di combattere questo tiranno, di toglierlo di mezzo; egli viene meno da solo, basta che il popolo non acconsenta più a servirlo. Non si tratta di sottrargli qualcosa, ma di non attribuirgli niente; non c'è bisogno che il Paese si sforzi di fare qualcosa per il proprio bene, è sufficiente che non faccia nulla a proprio danno. Sono dunque i popoli stessi che si lasciano, o meglio, si fanno incatenare, poiché col semplice rifiuto di sottomettersi sarebbero liberati da ogni legame; è il popolo che assoggetta, si taglia la gola da solo e potendo scegliere fra la servitù e la libertà rifiuta la sua indipendenza, mette il collo sotto il giog, approva il proprio male, anzi se lo procura.”
Dopo cinquecento anni la nuova forma di tirannia rappresentata dalla ristretta cerchia dei sacerdoti del dio denaro e dalla loro fredda creatura chiamata “mercati finanziari” vive e si sviluppa indisturbata grazie all'appoggio di sei miliardi di schiavi.

Alfred B. Revenge



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