“L'è tutto sbagliato,
l'è tutto da rifare.” Osservando ciò che sta succedendo in questi
giorni in Italia mi è tornata in mente la storica frase del mitico
Gino Bartali. Il governo italiano, espressione della maggioranza dei
cittadini, ha messo in cantiere una serie di iniziative in linea con
gli impegni elettorali ed ecco che si sta scatenando una bufera. Jean
Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea, attacca
l'Italia; la ben nota banca Goldman Sachs redige un report schock
mettendo sotto accusa l'Italia; l'agenzia di rating Moody's inizia a
mettere le mani avanti circa i rischi del Bel Paese; i mercati
finanziari, cioè il Santo Graal manovrato dai sacerdoti del dio
denaro, tengono sotto pressione l'Italia; la quasi totalità
dell'informazione critica la manovra del nuovo governo; la stampa
tedesca annuncia sfracelli per l'Italia; autorevoli esponenti
politici e istituzionali italiani criticano apertamente l'iniziativa
governativa; insomma, sembra che tutti abbiano armato i fucili per
puntarli verso i rappresentanti della maggioranza uscita alle ultime
elezioni. Eppure, in tutto questo bailamme la frase che più mi ha
incuriosito è stata quella del francese Pierre Moscovici,
Commissario agli Affari Economici: “Quando un Paese si indebita, si
impoverisce. Quando siamo indebitati siamo inchiodati, non possiamo
agire” (fonte: Ansa, 28 settembre 2018). Già, il debito. Ma per
caso esiste la possibilità per uno Stato di ottenere fondi senza
indebitarsi? E' proprio questo il punto cruciale, l'intero sistema
finanziario mondiale è costruito sul debito, non esiste la
possibilità per l'Italia o per qualsiasi altro Paese di avere fondi
senza ricorrere ai sacerdoti ai novelli usurai legalizzati. Ciò che
scrissi sulla natura del debito oltre tre anni fa è sempre più
attuale (da Svegliamoci, edizione febbraio 2015):
“L'uomo è ormai
schiavo del debito! La pagina web del “The Economist” dal titolo
“The Global Debt Clock” indica l'orologio del debito pubblico
mondiale, una cifra colossale di decine di migliaia di miliardi di
dollari che aumenta ogni secondo di circa trecentomila dollari. E
questo numero non considera i debiti personali di tutti gli esseri
umani e delle imprese, altrimenti la cifra supererebbe i duecentomila
miliardi di dollari. La vita di ogni persona è racchiusa in una
gabbia costruita su di un debito che mai potrà estinguersi visto che
la sua origine è strettamente legata al sistema monetario esistente
che comporta da un lato la creazione del denaro dal nulla da parte
delle banche e dall'altro l'incredibile assunto che uno Stato per
approvvigionarsi di fondi deve obbligatoriamente rivolgersi al
mercato finanziario, entità eterea governata dagli adoratori di ciò
che S. Francesco d'Assisi definì “lo sterco del Demonio”. Ormai
questa follia è riconosciuta e ammessa dagli stessi addetti ai
lavori. Dobbiamo convincerci dell'enorme bufala fatta entrare nei
nostri cervelli da una martellante informazione controllata dalla
ristretta cerchia della classe dominante sul pianeta, quella dei
grandi banchieri internazionali. Quella, per intenderci, che
controlla da oltre due secoli i centri vitali dell'intera economia
mondiale, dall'informazione all'energia, dalla finanza all'industria
militare. Questa illustre categoria è riuscita con abile maestria a
trasformare un semplice strumento di scambio nella più potente arma
di distruzione di massa. Il denaro è creato dalle banche ogni volta
che si concede un prestito. Questa è la verità, punto e basta!
Finiamola con il pensare che una banca concede finanziamenti con i
soldi depositati dai risparmiatori. E' una menzogna! Il prestito crea
il deposito e non il contrario.
Quindi, drammatica
conclusione, l'intera offerta monetaria è rappresentata dal debito.
Ci rendiamo conto di questa assurdità? Mai e poi mai il debito potrà
estinguersi perché alimenta se stesso attraverso la produzione
continua di denaro bancario che ormai rappresenta circa il
novantasette per cento del totale. Il residuo tre per cento è quello
emesso concretamente in banconote colorate dalle varie banche
centrali che come amorevoli mamme proteggono i loro figli permettendo
loro di emettere in esclusiva moneta virtuale o bancaria, che poi è
la stessa cosa. La banca non ha più il classico ruolo di
intermediario tra il risparmio e il credito, non concede più i
prestiti sulla base di soldi reali a disposizione, ma su quelli
inventati, su quelli nati da semplici impulsi elettronici. Altresì,
sul niente vengono chieste garanzie reali, come per i classici mutui;
ipoteca sulla casa perché qualcuno ha pigiato un tasto del personal
computer. Però, un bell'affare per le banche, da quattrini che mai
hanno posseduto ricevono garanzie reali, incassano interessi reali e
nel caso di difficoltà del debitore si appropriano di un prodotto
autentico del lavoro umano. E ancora, tutta questa moneta bancaria
gira vorticosamente per finanziare operazioni di finanza selvaggia,
quale quella sui derivati. La creazione di denaro dal nulla
rappresenta un privilegio esclusivo, non vantato da nessun altro.
Sarebbe bello se ogni capo famiglia avesse nel portafoglio un euro in
grado di moltiplicarsi per magia. Nel passato solo un grande Maestro
riuscì in un tale processo di moltiplicazione, ma lui lo fece
nell'esclusivo interesse della gente, dei più poveri. Nel caso
contemporaneo l'interesse è solo a vantaggio di una classe elitaria
ben sostenuta dai politici, dai mass media e da presunti esperti di
scienze economiche.
Quindi, la massa di
denaro in circolazione cambia soltanto per l'intervento delle banche
attraverso l'aumento o la diminuzione del credito. Ogni prestito crea
denaro. E chi ha il monopolio mondiale del credito? Le banche!
Conseguenza logica, le banche che controllano il credito di uno Stato
ne indirizzano le politiche e le leggi tenendo per le palle l'intero
popolo. E chi controlla le grandi banche? Un numero ristretto di
individui che, pilotando l'emissione del denaro, gestiscono il
credito e ne determinano la distribuzione; un potere immenso, da
novelli dittatori. Miliardi di individui schiavi di un meccanismo
diabolico che consente di arricchire poche famiglie e, nel contempo,
di oscurare la più semplice delle verità; cioè che, nonostante le
moderni tecnologie, le ricchezze di madre natura, il lavoro, le
abbondanti risorse alimentari, ci sono sempre pronte delle crisi
economiche che producono conflitti, disoccupazione, fame e
infelicità. Allora si attivano subito i media, i politici prezzolati
e gli accademici di turno per sbandierare teorie scientifiche utili a
giustificare del perché un popolo debba soffrire e pagare il conto
per fatti di cui neanche conosce l'origine.
Ecco perché da tempo
sostengo la tesi che la scienza economica moderna basata sul
neoliberismo è una non scienza, rappresenta soltanto l'arte di
illusionisti addestrati alla corte del diavolo in persona.
Si potrà affermare che
sono un folle, ma nessuno mi convincerà che sia giusto risanare un
debito generato con l'inganno da novelli falsari attraverso le
sofferenze di interi popoli. Non è giusto perché basato su di un
perverso principio: gli Stati hanno rinunciato da tempo alla propria
sovranità monetaria preferendo cedere il controllo e la creazione
del denaro a una struttura bancaria privata, autonoma e completamente
indipendente dalla volontà e dall'interesse della gente. E questo ha
comportato la drammatica conseguenza che i soldi prodotti dalle
banche, cioè il famoso novantasette per cento sul totale, vengono
generati esclusivamente mediante prestiti con i relativi interessi.
Quindi gli Stati e i relativi cittadini hanno un debito complessivo
che aumenterà in eterno e il denaro vive soltanto perché esiste il
debito.
I banchieri sono riusciti
a drogare le nostre menti a tal punto che non riusciamo più a
comprendere semplici e naturali verità. Com'è possibile aver
dimenticato che uno strumento di scambio come il denaro deve
risultare di proprietà delle persone e che, pertanto, la sovranità
monetaria deve appartenere allo Stato che li tutela e li protegge nei
suoi diritti. Lo Stato può e deve risultare l'unica entità deputata
a creare la moneta necessaria a entrare nel circuito economico della
nazione. Lo Stato deve creare il denaro per realizzare tutti gli
investimenti e le spese necessarie allo sviluppo del paese. E il
bello è che così facendo il denaro rappresenta una posta attiva del
bilancio e la sua stessa esistenza non c'entra proprio nulla con il
debito. L'unico limite a tale emissione è costituito dalla capacità
produttiva del Paese e dal saldo import-export e ciò per non
ingenerare insidiosi processi inflazionistici. In tal modo la
ricchezza non sarà di appannaggio esclusivo dei grassi banchieri
internazionali.
Bisognerebbe sempre
ricordare che le crisi economiche sono causate dal fatto che
l'attuale sistema monetario mondiale si basa sulla regola che gran
parte del denaro è prodotto dal debito che, a sua volta, è
maggiorato degli interessi. Che tale massa di quattrini è generata
dal nulla dalle banche attraverso la concessione dei prestiti e che
buona parte di essa va sempre a finire in operazioni finanziarie
speculative e non nell'economia reale.
Purtroppo abbiamo fatto
l'abitudine alle invisibili catene che ci legano. L'uomo è schiavo
del debito e dei suoi creatori, i banchieri. Sono loro la prima causa
delle gravi crisi economiche che, periodicamente, affliggono i vari
popoli della Terra. Infelicità, povertà, disoccupazione, tasse
infinite sono prodotte da esseri avidi e senza scrupoli morali, dai
sacerdoti del dio denaro.”
Le parole del Commissario
Moscovici travasano di ipocrisia visto che il sistema monetario
mondiale è fondato sul debito; esso è il dogma per gli Stati.
Soltanto una rivoluzione copernicana potrebbe capovolgere la
situazione ponendo la proprietà del denaro all'atto dell'emissione
in capo ai cittadini e non alle banche, centrali o commerciali che
siano. E' inutile, la frase del grande Gino Bartali si adatta
perfettamente all'attuale situazione politica ed economica: “L'è
tutto sbagliato, l'è tutto da rifare.”
Alfred B. Revenge
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