sabato 6 agosto 2016

"A Proposito dell'Uomo"

L'uomo è unico. Quando lascia la vita terrena consegna alla sacra reliquia dei ricordi quella porzione del mondo che nessun altro simile aveva visto come lui e che nessun altro mai potrà ritrovare. La verità è che nei millenni mai due uomini hanno avuto due anime uguali a dispetto persino dei legami più forti; ogni anima trova il suo nuovo percorso all'interno di una macchina monoposto. Forse in questo sta l'importanza anche dell'uomo più umile, del più debole, dell'ultimo sulla terra; nessuno è trascurabile e la scomparsa di un essere umano solo, povero, insignificante agli occhi di tutti, risulta in ogni caso un fatto rilevante. Possiamo essere milioni, miliardi, tuttavia ognuno di noi rimane un essere speciale.
Eppure l'uomo stesso, assurdamente, continua a mascherare questa sua divina peculiarità attraverso fenomeni involutivi da lui stesso creati. Il decadimento sociale, la violenza, la degradazione dei valori morali tendono a distruggere la straordinarietà della coscienza umana. Io penso che stiamo percorrendo una via appositamente costruita da pochi privilegiati, da una ristretta cerchia elitaria che vuole ad ogni costo essere la mente pensante della razza umana. Noi tutti plasmati per perdere la singolarità che la natura ci ha donato e diventare una massa di pecore capaci soltanto di seguire la volontà di chi ha costruito il proprio immenso potere su della semplice carta colorata. Chissà, forse dovremmo ridestare quella scintilla divina presente in noi, la sola in grado di preservarci dalla vittoria di quei pochi uomini che ritengono di avere il privilegio dell'unicità. Quanto vorrei che noi tutti avessimo un risveglio da quel torpore che ci ha bloccati nelle sabbie mobili dell'inganno, della falsità, della corruzione e, soprattutto, della schiavitù mentale.








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