Diversi anni fa un uomo
privo della libertà fisica mi chiese:
<Alfredo, cosa ti
spaventa di più nella vita?>
Ricordo bene la risposta
che diedi dopo alcuni secondi:
<Non ho
paura delle pesanti catene che possono imprigionare il corpo, temo
gli invisibili fili di seta capaci di legare la mente con i nodi
dell'inganno.>
E questi
fili di seta hanno talmente stretto la volontà di noi esseri umani
da trasformarci in veri schiavi. Sì, perché ormai siamo schiavi
dell'informazione manipolata dei mass media, schiavi delle grandi
multinazionali e, soprattutto, schiavi della mafia bancaria
internazionale. I nostri cervelli accettano la propaganda della
menzogna come fonte di provenienza divina mentre chiudono in una
cella segreta le verità più evidenti. Già, la maestria della
classe elitaria ha trovato la sua massima espressione in questo
risultato; farci pensare che sia più comodo credere ad una bugia che
confrontarsi con la verità. Che magnifico risultato: la schiavitù
auto-imposta.
Il pensiero
indipendente è diventato un crimine perché ostacola lo sviluppo
della schiavitù mentale.
L'istruzione
è programmata per avvelenare la capacità di riflettere
autonomamente poiché considerata pericolosa; l'istruzione deve
indirizzare il nostro proposito su ciò che i pupari vogliono
ispirare secondo una danza farsesca destinata a mantenere noi del
popolo come utili idioti privi di autonomo pensiero.
Non potrebbe
spiegarsi altrimenti la drammatica indifferenza con cui reagiamo di
fronte alle consuete manifestazioni di abuso e oppressione. La classe
elitaria e i lacchè politici possono fare qualsiasi cosa, emanare
leggi in chiaro contrasto con l'interesse del popolo, corrompere,
rubare, aumentare le tasse per pagare gli interessi agli strozzini di
turno, mentire, ingannare; eppure, non succede nulla, qualche
protesta di breve durata e poi più nulla; si ritorna a sedersi in
poltrona per vedere tutti felici la puntata di qualche serie tv.
Sembra una reazione paradossale, ma la realtà è che della verità
non frega più niente a nessuno. Si possono documentare e denunciare
le azioni più vergognose, ma noi del popolo sembriamo lontani, tanto
lontani, quasi vivessimo in un altro pianeta. Che strano, tiranni del
passato hanno utilizzato mezzi coercitivi molto più sanguinari,
eppure non sono riusciti a raggiungere il controllo delle masse;
altresì, la novella classe dittatoriale manifesta avidità,
prepotenza, ferocia e corruzione senza che mostri una qualche
apprensione per possibili ferme reazioni da parte della gente.
Tanto per
stare a casa nostra qual è stata la reazione di fronte
all'incredibile rivelazione dell'attuale ministro della giustizia
Andrea Orlando. La ricordate? Il tre settembre 2016 durante la festa
del Fatto Quotidiano candidamente dichiarò:
“Oggi
noi stiamo vivendo un enorme conflitto tra democrazia ed economia.
Oggi, sostanzialmente, i poteri sovranazionali sono in grado di
bypassare completamente le democrazie nazionali. Io faccio soltanto
due esempi. I fatti che si determinano a livello sovranazionale, i
soggetti che si sono costituiti a livello sovranazionale, spesso non
legittimati democraticamente, sono in grado di mettere le democrazie
di fronte al fatto compiuto.
Faccio
un esempio. La modifica, devo dire abbastanza passata sotto silenzio,
della Costituzione per quanto riguarda il tema dell'obbligo di
Pareggio di Bilancio non fu il frutto di una discussione nel Paese.
Fu il frutto del fatto che a un certo punto la Banca Centrale
Europea, più o meno (ora la brutalizzo) disse: <O mettete questa
clausola nella vostra Costituzione o, altrimenti, chiudiamo i
rubinetti e non ci sono i soldi alla fine del mese>.
Io
devo dire che è una delle scelte di cui mi vergogno di più, mi
vergogno di più di aver fatto. Io penso sia stato un errore
approvare quella modifica non tanto per il merito, che pure è
contestabile, ma per il modo in cui si arrivò a quella modifica di
carattere costituzionale.”
Ma ci
rendiamo conto della portata di quell'affermazione?
Un
Ministro della Repubblica Italiana disse che la nostra democrazia è
soltanto nei sogni visto che viene lapidata dai soggetti
sovranazionali non legittimati dalla volontà popolare. E ancora, lo
stesso Ministro spiegò come la Banca Centrale Europea avesse
compiuto un atto estorsivo a danno del Parlamento Italiano.
A cosa serve
una simile denuncia verbale se poi lo stesso Ministro Orlando non ha
fatto alcunché? Quali sono state le reazioni del popolo di fronte a
una simile rivelazione? Nessuna! Qualche protesta da parte di singoli
cittadini, ma niente di più. E i mass media? Un silenzio assordante.
A che serve
dire la verità? A niente se non riesce a produrre dei cambiamenti.
Pensate alla
vicenda dell'immigrazione selvaggia dalla Libia. E' noto che il
Governo Italiano per il prossimo G7 di Taormina ha ripristinato il
controllo alle frontiere per il periodo dal 10 al 30 maggio
disponendo un blocco navale per impedire l'entrata in Sicilia degli
immigrati. Ma non si era affermata l'impossibilità di un blocco
navale? Quanta ipocrisia, il flusso immigratorio non va bene quando
può disturbare i potenti della Terra, va alla grande quando crea
forti disagi, malcontento e pericoli ai cittadini Italiani. Ma la
cosa ancor più ridicola è leggere nero su bianco l'enorme spreco di
denaro pubblico legato a questo drammatico fenomeno che mette a
rischio la sicurezza nazionale. Sapete quanto costa il blocco navale
per impedire il flusso immigratorio? Sulla base della relazione
tecnica che accompagna il disegno di legge di conversione del decreto
legge 29 aprile 2017 numero 54 (disposizioni urgenti per rafforzare i
dispositivi di sicurezza connessi allo svolgimento del vertice dei
paesi del G7) le spese una tantum per l'impiego di due assetti navali
necessari al blocco è di settecentosessantacinque mila euro. Se
queste navi fossero impiegate per tutto l'anno a difesa dei confini
l'onere dovrebbe ammontare a circa venti milioni di euro, diciamo
anche cinquanta o cento milioni di euro, volendo proprio abbondare
alla grande; invece, facciamo entrare tutti, perfino criminali e
terroristi, con un onere che per l'anno in corso si prevede sui
cinque miliardi di euro. Che incredibile spreco di risorse per
consentire l'arricchimento dei mercanti di carne umana e di tutti
coloro che ormai fanno parte integrante di questo ignobile business.
I cittadini Italiani pagano di più per stare peggio, che crudele
ironia.
Eppure tutto
cade nell'oblio, nessuna ondata di protesta, nessuna indignazione
popolare. Della verità non ci frega nulla.
Ma visto che
parliamo del fenomeno dell'immigrazione sforziamoci per un attimo di
svegliare le menti, solo per un piccolissimo lasso di tempo; così,
tanto per illuderci di avere ancora un pensiero autonomo lieto di
conoscere la verità.
Il sistema
immigratorio si fonda nel soddisfare le esigenze del capitale moderno
garantendo un afflusso di “merce umana” a basso costo,
vulnerabile e manovrabile in qualsiasi momento. La classe elitaria
globale composta da qualche migliaio di gran ricconi sostiene
l'immigrazione per due precise finalità. La prima, quella palese, di
fornire una rilevante quantità di lavoro umano a buon mercato. La
seconda, quella occulta, di incatenare le economie degli Stati
collocati nel sud del mondo. In che modo? Con un perverso meccanismo
di flussi finanziari.
Fase uno: La
politica neo liberista voluta dalla élite mondiale e dai lacchè
politici promuove un nuovo tipo di approvvigionamento globale basato
sull'esportazione di intere popolazioni e non di merci. Pertanto, dai
Paesi più poveri appositamente fatti indebitare una massa enorme di
immigrati invade le nazioni più ricche causando un abbassamento del
costo del lavoro.
Fase due:
gli immigrati inviano nei loro Paesi di origine i loro guadagni,
leciti o illeciti, sotto forma di rimesse.
Fase tre: i
Paesi di origine utilizzano i soldi ricevuti dalle rimesse sia per
acquistare le merci prodotte dalle stesse multinazionali che hanno
favorito l'immigrazione e sia per rimborsare i debiti contratti con
le organizzazioni finanziarie quali, per esempio, la Banca Mondiale e
il Fondo Monetario Internazionale che, diversamente, non sarebbero
onorati.
Fase
quattro: le rimesse conseguenti al processo migratorio costituiscono
l'unico reale strumento per i popoli del sud di ottenere i servizi
per la salute e l'istruzione, dopo che il pubblico è uscito di scena
per far posto ad aziende private estere con l'unico obiettivo del
profitto ad ogni costo.
Insomma,
intere economie si basano attualmente sull'esportazione di “merce
umana” programmata da quei pochi ricconi che diventano sempre più
ricchi.
Pensare che
un recente studio della Banca Mondiale (Migration and Remittances,
2016) ha determinato in oltre seicento miliardi di dollari le rimesse
dal 2015 degli immigrati verso i loro paesi in via di sviluppo.
Pensare che la Banca Mondiale, l'Unione Europea, l'ONU e il Fondo
Monetario Internazionale si sono impegnate per promuovere ed
allargare ancor di più il processo immigratorio.
E ora credo
si possa comprendere la ragione essenziale di tutto questo gran
bordello dell'immigrazione; essa è fortemente voluta dalle stesse
entità che prima hanno consentito lo sfruttamento delle risorse
naturali dei paesi in via di sviluppo, poi li hanno massacrato
facendoli indebitare a più non posso e, alla fine, hanno devastato
quel poco di assistenza pubblica con rigide privatizzazioni.
L'esportazione
della “merce umana” funge da garanzia per gli usurai delle banche
internazionali, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca
Mondiale. Più rimesse in valuta forte arrivano più si eleva il
merito creditizio e, quindi, ancora concessioni di nuovi prestiti per
consentire sia l'acquisto di nuova merce dalle solite multinazionali
e sia per permettere il pagamento dei vecchi finanziamenti in un
vortice perenne senza alcuna uscita per il debitore. In questa
maniera i flussi migratori sono diventati una fonte di enorme
profitto per il capitalismo globale, oltre che per i trafficanti di
carne umana.
Ma adesso
basta con questo voler pensare, a che serve? Nel mondo chi governa
sono coloro che hanno il dominio sul denaro e sull'informazione; noi
del popolo siamo semplici marionette con menti ben plasmate da idee
subdolamente imposte da esseri di cui forse neanche conosciamo il
nome.
Che
assurdità pensare di essere uomini liberi, siamo schiavi di un
pensiero unico che ci ha portato ad accettare supinamente una società
fondata sul debito e sul controllo delle coscienze.
Forse
dovremmo ricordare ogni tanto questa frase scritta da Goethe in “le
affinità elettive”: “nessuno è più schiavo di colui che si
ritiene libero senza esserlo”.
Alfred B.
Revenge
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