L'uomo è ormai schiavo
del debito! La pagina web del “The Economist” dal titolo “The
Global Debt Clock” indica l'orologio del debito pubblico mondiale,
una cifra colossale di oltre sessantamila miliardi di dollari che
aumenta ogni secondo di circa trecentomila dollari. E questo numero
non considera i debiti personali di tutti gli esseri umani e delle
imprese, altrimenti la cifra supererebbe i duecentomila miliardi di
dollari. La vita di ogni persona è racchiusa in una gabbia costruita
su di un debito che mai potrà estinguersi visto che la sua origine è
strettamente legata al sistema monetario esistente che comporta da un
lato la creazione del denaro dal nulla da parte delle banche e
dall'altro l'incredibile assunto che uno Stato per approvvigionarsi
di fondi deve obbligatoriamente rivolgersi al mercato finanziario,
entità eterea governata dagli adoratori di ciò che S. Francesco
d'Assisi definì “lo sterco del Demonio”. Ormai questa follia è
riconosciuta ed ammessa dagli stessi addetti ai lavori. Dobbiamo
convincerci dell'enorme bufala fatta entrare nei nostri cervelli da
una martellante informazione controllata dalla ristretta cerchia
della classe dominante sul pianeta, quella dei grandi banchieri
internazionali. Quella, per intenderci, che controlla da oltre due
secoli i centri vitali dell'intera economia mondiale,
dall'informazione all'energia, dalla finanza all'industria militare.
Questa illustre categoria è riuscita con abile maestria a
trasformare un semplice strumento di scambio nella più potente arma
di distruzione di massa. Il denaro è creato dalle banche ogni volta
che si concede un prestito. Questa è la verità, punto e basta!
Finiamola con il pensare che una banca concede finanziamenti con i
soldi depositati dai risparmiatori. E' una menzogna! Il prestito crea
il deposito e non il contrario. Questo cosa comporta? Risposta
elementare; per ogni euro finanziato ci sarà pari ammontare di
credito e di debito, cioè perfetta equiparazione tra la moneta in
circolazione ed il debito. Con Sessantamila miliardi di dollari in
circolazione ci sono sessantamila miliardi di debito. Quindi,
drammatica conclusione, l'intera offerta monetaria è rappresentata
dal debito. Ci rendiamo conto di questa assurdità? Mai e poi mai il
debito potrà estinguersi perché alimenta se stesso attraverso la
produzione continua di denaro bancario che ormai rappresenta circa il
97% del totale. Il residuo 3% è quello emesso concretamente in
banconote colorate dalle varie banche centrali che come amorevoli
mamme proteggono i loro figli permettendo loro di emettere in
esclusiva moneta virtuale o bancaria, che poi è la stessa cosa. Un
euro depositato da un risparmiatore in banca si trasforma d'incanto
nell'1% di riserva obbligatoria prevista da un'insana legge, per cui
lo stesso istituto di credito può prestare sino a novantanove volte
la cifra iniziale. La banca ha ricevuto un euro di deposito, bene può
fare finanziamenti per novantanove euro; in tal modo può aumentare
in sequenza l'attivo di novantanove euro come prestito ed il passivo
dello stesso importo per via del deposito conseguente all'accredito
dei fondi erogati. Di fatto la banca ha creato dal nulla, con un
semplice click del computer, una nuova moneta virtuale; ha generato
un aumento contabile del 99% dell'intero stato patrimoniale nel pieno
rispetto della riserva obbligatoria. Pertanto, la banca non ha più
il classico ruolo di intermediario tra il risparmio ed il credito,
non concede più i prestiti sulla base di soldi reali a disposizione,
ma su quelli inventati, su quelli nati da semplici impulsi
elettronici. Altresì, sul niente vengono chieste garanzie reali,
come per i classici mutui; ipoteca sulla casa perché qualcuno ha
pigiato un tasto del pc. Però, un bell'affare per le banche, da
quattrini che mai hanno posseduto ricevono garanzie reali, incassano
interessi reali e nel caso di difficoltà del debitore si appropriano
di un prodotto autentico del lavoro umano. Ed ancora, tutta questa
moneta bancaria gira vorticosamente per finanziare operazioni di
finanza selvaggia, quale quella sui derivati. La creazione di denaro
dal nulla rappresenta un privilegio esclusivo, non vantato da nessun
altro. Sarebbe bello se ogni capo famiglia avesse nel portafoglio un
euro in grado di moltiplicarsi per magia sino a novantanove volte.
Nel passato solo un grande Maestro riuscì in un tale processo di
moltiplicazione, ma lui lo fece nell'esclusivo interesse della gente,
dei più poveri. Nel caso contemporaneo l'interesse è solo a
vantaggio di una classe elitaria ben sostenuta dai politici, dai mass
media e da presunti insegnanti di scienze economiche.
Quindi, la massa di
denaro in circolazione cambia soltanto per l'intervento delle banche
attraverso l'aumento o la diminuzione del credito. Ogni prestito crea
denaro. E chi ha il monopolio mondiale del credito? Le banche!
Conseguenza logica, le banche che controllano il credito di uno Stato
ne indirizzano le politiche e le leggi tenendo per le palle l'intero
popolo. E chi controlla le grandi banche? Un numero ristretto di
individui che, pilotando l'emissione del denaro, gestiscono il
credito e ne determinano la distribuzione; un potere immenso, da
novelli dittatori. Miliardi di individui schiavi di un meccanismo
diabolico che consente di arricchire poche famiglie e, nel contempo,
di oscurare la più semplice delle verità; cioè che, nonostante le
moderni tecnologie, le ricchezze di madre natura, il lavoro, le
abbondanti risorse alimentari, ci sono sempre pronte delle crisi
economiche che producono conflitti, disoccupazione, fame ed
infelicità. Allora si attivano subito i media, i politici prezzolati
e gli accademici di turno per sbandierare teorie scientifiche utili a
giustificare del perché un popolo debba soffrire e pagare il conto
per fatti di cui neanche conosce l'origine.
Ecco perché da tempo
sostengo la tesi che la scienza economica moderna basata sul
neoliberismo è una non scienza, rappresenta soltanto l'arte di
illusionisti addestrati alla corte del diavolo in persona.
Si potrà affermare che
sono un folle, ma nessuno mi convincerà che sia giusto risanare un
debito generato con l'inganno da novelli falsari attraverso le
sofferenze di interi popoli. Non è giusto perché basato su di un
perverso principio: gli Stati hanno rinunciato da tempo alla propria
sovranità monetaria preferendo cedere il controllo e la creazione
del denaro ad una struttura bancaria privata, autonoma e
completamente indipendente dalla volontà e dall'interesse della
gente. E questo ha comportato la drammatica conseguenza che i soldi
prodotti dalle banche, cioè il famoso 97% sul totale, vengono
generati esclusivamente mediante prestiti con i relativi interessi.
Quindi gli Stati ed i relativi cittadini hanno un debito complessivo
che aumenterà in eterno ed il denaro vive soltanto perché esiste il
debito.
I banchieri sono riusciti
a drogare le nostre menti a tal punto che non riusciamo più a
comprendere semplici e naturali verità. Com'è possibile aver
dimenticato che uno strumento di scambio come il denaro deve
risultare di proprietà delle persone e che, pertanto, la sovranità
monetaria deve appartenere allo Stato che li tutela e li protegge nei
suoi diritti. Lo Stato può e deve risultare l'unica entità deputata
a creare la moneta necessaria ad entrare nel circuito economico della
nazione. Lo Stato deve creare il denaro per realizzare tutti gli
investimenti e le spese necessarie allo sviluppo del paese. Ed il
bello è che così facendo il denaro rappresenta una posta attiva del
bilancio e la sua stessa esistenza non c'entra proprio nulla con il
debito. L'unico limite a tale emissione è costituito dalla capacità
produttiva del Paese e dal saldo import-export e ciò per non
ingenerare insidiosi processi inflazionistici. In tal modo la
ricchezza non sarà di appannaggio esclusivo dei grassi banchieri
internazionali.
Bisognerebbe sempre
ricordare che le crisi economiche sono causate dal fatto che
l'attuale sistema monetario mondiale si basa sulla regola che gran
parte del denaro è prodotto dal debito che, a sua volta, è
maggiorato degli interessi. Che tale massa di quattrini è generata
dal nulla dalle banche attraverso la concessione dei prestiti e che
buona parte di essa va sempre a finire in operazioni finanziarie
speculative e non nell'economia reale.
Purtroppo abbiamo fatto
l'abitudine alle invisibili catene che ci legano. L'uomo è schiavo
del debito e dei suoi creatori, i banchieri. Sono loro la prima causa
delle gravi crisi economiche che, periodicamente, affliggono i vari
popoli della Terra. Infelicità, povertà, disoccupazione, tasse
infinite sono prodotte da esseri avidi e senza scrupoli morali, dai
sacerdoti del dio denaro.
Alfred B. Revenge
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