Cari amici, sicuramente
vi sarà capitato di osservare in televisione o su internet uomini
di una certa età, fisicamente brutti, ma circondati da donne molto
più giovani e particolarmente attraenti. Sono convinto che la vostra
prima esclamazione sia stata: “Gli stanno vicino solo perché ha i
soldi, se fosse stato uno qualsiasi non lo avrebbero degnato di uno
sguardo.”
Il denaro, quindi, riesce
lì dove madre natura fallisce; trasforma i brutti in belli.
Ma non è finita.
Quante volte abbiamo
visto persone poco intelligenti omaggiate come geni perché dotate di
un portafoglio ben capiente. Il denaro, pertanto, riesce a
incrementare il numero dei neuroni necessari a formare la più
efficace tra le reti neurali biologiche.
Altro che scienza, altro
che medicina, altro che Dio. E' il denaro la vera fonte di ogni
miracolo!
Pensate che stia
esagerando? Pensate che il caldo di questa estate abbia offuscato la
mia mente? Possibile, tuttavia riflettiamo insieme per pochi minuti.
Ogni giorno i media
esaltano il potere del denaro dedicando spazio e tempo ai soggetti
inseriti nei posti chiave dell'industria, della politica, dello sport
e della finanza. Appaiono come i custodi della cattedrale dedicata al
culto dell'unico e vero dio in terra.
Eppure da questo tempio
vengono emarginati altri valori considerati fuori corso quali
l'onestà, l'etica, il rispetto, il senso dell'onore. Non a caso
quando vengono esaltate le doti di questi così detti vip stranamente
non si esaminano con la dovuta accuratezza i costi pagati per il loro
successo; quindi nessuna attenzione per i compromessi, la corruzione,
la sofferenza di coloro che si son trovati a fare le spese
dell'ascesa sull'Olimpo dei pochi eletti. La ragione? La certezza
sugli effetti miracolosi del denaro; la moneta intesa come entità
esente da ogni dubbio umano.
Al riguardo ricordo le
parole dello scrittore Charles Péguy: “Per la prima volta nella
storia del mondo il denaro è un padrone senza limiti e senza misura.
Per la prima volta nella storia del mondo il denaro è solo in faccia
allo spirito, ed è anche solo in faccia alle altre materie; per la
prima volta nella storia del mondo il denaro è solo davanti a Dio.
Ha raccolto in sé tutto quanto c'era di velenoso nel temporale e
adesso è fatta. Per non si sa quale aberrazione di meccanismo, per
una svista, per un disordine, per un mostruoso impazzimento della
meccanica, quello che doveva servire soltanto allo scambio ha
completamente invaso il valore da scambiare. Non bisogna dire solo
che nel mondo moderno la scala dei valori è stata capovolta. Bisogna
dire che è stata annientata dacché l'apparato di misura, di scambio
e di valutazione ha invaso tutto il valore che esso doveva servire a
misurare, scambiare, valutare. Lo strumento è diventato la materia,
l'oggetto e il modo.”
E' come se al termometro
fosse data un'importanza superiore a quella della sua effettiva
funzione; non più strumento per misurare la temperatura del corpo
umano, ma esso stesso valore a cui fare riferimento per la vita.
Il denaro è al centro di
ogni aspirazione, in grado di compiere miracoli prodigiosi. Chi mai
potrebbe rendere cieco chi vede, sordo chi ascolta o muto chi ha
eloquente favella? Ma, certo; il denaro, con la sua speciale qualità
di capovolgere i sensi umani corrompendo mente, cuore ed anima. Avete
mai visto il dipinto “i sette peccati capitali” attribuiti a
Hieronymus Bosch? Bene, come foto inserisco la scena relativa
all'avarizia; dove un giudice corrotto, mentre ascolta un povero
diavolo che gli domanda giustizia, intasca con la mano sinistra i
soldi per emettere una sentenza in nome del dio denaro e non
dell'equità.
Questa droga millenaria
ci fa sognare di essere abili illusionisti, capaci di esaudire ogni
realtà, qualsiasi desiderio. Il denaro è ormai al centro di tutta
la nostra esistenza, fonte di ogni miracolo. Ed in tutto questo
diabolico miraggio l'essere umano ha dimenticato la lezione più
semplice, quella di avere nella testa un cervello pensante e non
semplice carta colorata.
Per un attimo mi
sostituisco all'archeologo dell'università di Cincinnati che un anno
fa ha ritrovato a Pylos, nel Pelopponeso, la tomba di un antico
guerriero.
<Che straordinaria
scoperta! Dopo tanta fatica finalmente sono riuscito a trovare una
tomba in legno sotto le rovine del palazzo di Nestore, edificato
circa tremila anni fa. I gioielli in oro fino e gli anelli preziosi
hanno mantenuto la loro forma scintillando come sempre. La spada in
bronzo, i vasi d'argento e i pettini d'avorio conservano ancora la
struttura originaria nonostante il tempo trascorso. In più
tantissimi ulteriori monili e preziosi che testimoniano la ricchezza
e l'elevato status sociale del guerriero. Solo una cosa risulta ormai
deteriorata, il corpo dell'uomo. In effetti, quelle poche ossa
appaiono come oggetti in mezzo a tanti altri; solo che non brillano,
non sono di valore come gli altri, sono resti spenti di una vita
antica. Che strana sensazione ora sto provando; una sorta di angoscia
spettrale. Un corpo chiuso in un piccolo spazio con il tesoro
raccolto in vita, probabilmente sottratto ad altri esseri umani.
Forse pensava di goderselo nell'aldilà? Purtroppo, non è così. Il
tesoro è rimasto intatto nella sua bellezza; il guerriero, un tempo
ricco e temuto, si è trasformato in arida polvere.>
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