Una notizia di questi
giorni è che l'Italia schiererà centoquaranta militari in Lettonia
al confine con la Russia entro il 2018. Questa piccola compagnia farà
parte di un contingente NATO di circa quattromila uomini a guida
canadese nell'ambito del progetto di rafforzamento dei confini
orientali del Patto Atlantico. Il nostro Ministro della difesa ,al
riguardo, ha dichiarato: “Non fa parte di una politica di
aggressione alla Russia, quanto invece di una politica di
rassicurazione e di difesa dei nostri confini come Alleanza
Atlantica.”
A parte la rabbia
per la misera e ridicola figura di noi italiani a livello
internazionale sempre docili ed ubbidienti al volere delle potenze
dominanti, riflettiamo un attimo. Ma, per caso, la Russia ha
intenzione di invadere i paesi baltici? A sentire Il Segretario
Generale della Nato, il politico norvegese Jens Stoltenberg, la
Russia di Putin ha dimostrato la volontà di usare la forza militare
contro i vicini.
E per quale ragione la
Russia dovrebbe aggredire la Lettonia od altri paesi confinanti? Per
una volontà di egemonia nell'area? Per una politica guerrafondaia e
di sopraffazione? Per una pazzia improvvisa dei vertici governativi?
Per lo sfruttamento delle risorse naturali ed energetiche come
peraltro già fanno da un pezzo gli Stati Uniti, la Francia e la Gran
Bretagna?
Nei casi in cui il dubbio
regna sovrano io ho sempre seguito l'unica strada che inevitabilmente
porta sempre a scoprire la verità, quella del denaro.
Allora, percorrendo
questa pista si scopre che una ragione per favorire la tensione con
la Russia potrebbe essere la stessa che portò un secolo fa i più
grandi banchieri dell'epoca a operare per favorire la rivoluzione
bolscevica e favorire la caduta dell'ultimo zar di Russia, Nicola II.
Bene, cos'è accaduto di
recente in Russia che può aver causato allarme o interesse nei
salotti del reale potere mondiale?
Risposta, la trattativa
per la fornitura di gas tra la Russia e la Cina. Un accordo che ha
trovato la sua positiva conclusione grazie proprio a coloro che
l'osteggiavano, cioè gli Stati Uniti ed alleati europei. Come?
Attraverso una politica miope che ha portato a generare la violenta
crisi in Ucraina agli inizi del 2014, la destituzione del suo
presidente regolarmente eletto e l'applicazione di pesanti sanzioni
economiche alla Russia. La volontà di estromettere l'Ucraina
dall'influenza russa e di integrarla nella NATO ha creato un problema
che probabilmente non ci sarebbe stato se ci fosse stato un
atteggiamento più cauto e rispettoso. Il solito gioco ambiguo e
pericoloso di agire ai confini della Russia minacciando seriamente i
suoi interessi nazionali ha comportato, questa volta, l'accelerazione
della trattativa per la fornitura di gas tra Putin e la Cina.
Contratto stipulato a maggio del 2014 e che prevede la fornitura
trentennale, da parte russa, di quasi quaranta miliardi di metri cubi
di metano attraverso un gasdotto che partirà dalla Siberia e
giungerà sino alla Cina orientale. Tanto per avere l'idea stiamo
parlando di una cifra intorno ai quattrocento miliardi dollari in
trent'anni. Ma la cosa più importante, quella che ha fatto saltare i
nervi agli americani, è stato che il pagamento di questa colossale
fornitura avverrà in Yuan, la valuta cinese; un'evidente risposta
alle sanzioni stabilite dagli Stati Uniti e dall'Europa per
l'intervento russo in Ucraina. Sta prendendo corpo un'alleanza
finanziaria e nel comparto energetico tra Mosca e Pechino; non a caso
il Wall Street Journal ha evidenziato come nel 2014 le importazioni
cinesi dalla Russia siano sensibilmente aumentate provocando una
drastica riduzione di petrodollari dai mercati finanziari. Andando
avanti così la valuta americana potrebbe perdere la sua leadership
con evidenti gravi conseguenze per le conglomerate bancarie
internazionali.
Ed ecco partire nello
stesso periodo, guarda caso, un attacco valutario contro il rublo, la
moneta ufficiale della Russia che ha condotto la Banca Centrale Russa
a difenderla sui mercati finanziari bruciando le proprie riserve per
oltre cento miliardi di dollari. Un sacrificio inutile e molto
sospetto che ha trascinato l'intera economia russa in una situazione
particolarmente delicata. E da chi sono partiti questi attacchi
speculativi? Ma sì, dalle grandi banche occidentali che hanno
iniziato a vedere con preoccupazione gli sviluppi della politica di
Putin di smarcamento dal dollaro.
A questo punto mi chiedo.
A parti invertite, cosa sarebbe successo se la Russia avesse operato
per stipulare un'alleanza militare ed economica con il Messico ed il
Canada a danno degli Stati Uniti?
Sono certo che i marines
sarebbero immediatamente entrati in azione per tutelare la sicurezza
nazionale.
Cosa sarebbe successo se
la Russia avesse convinto il Niger, ex colonia francese, a cancellare
gli accordi coloniali di natura schiavista con Parigi che prevedono
la fornitura di uranio ad un prezzo con uno sconto di quasi il
sessanta per cento sul normale prezzo di mercato?
Sono certo che reparti
della legione straniera sarebbero subito entrati in azione nel paese
africano per ripristinare con la forza delle armi accordi scritti
sulle pelle di gente che muore di fame.
Quanta ipocrisia regna
sulla terra; governi che si riempiono la bocca di principi
democratici, di libertà, di rispetto dei diritti umani e che poi non
ci pensano due volte a sfruttare le risorse di altri popoli portando
sofferenza e morte quando vedono a rischio la loro grandeur.
E l'Italia? Beh,
purtroppo, la nostra amata nazione conta poco e non fa altro che
seguire come un docile cagnolino le istruzioni impartite da cani di
ben altra taglia; e questo alla faccia della nostra Costituzione,
peraltro già violentata attraverso la perdita della sovranità
monetaria e con l'inserimento della normativa sul pareggio di
bilancio voluta da tecnocrati presenti nella Commissione Europea e
mai eletti dai cittadini europei.
Io penso, quindi, che
inviare dei militari ai confini con la Russia rappresenti solo la
facciata di interessi privati ben più ampi. Pertanto, per amore
della verità, vorrei sentire questa frase dal nostro Ministro della
Difesa:
“L'invio di militari
della NATO al confine con la Russia fa parte di una politica di
aggressione psicologica al governo di Putin tesa ad assicurare e
difendere gli interessi finanziari dei nostri padroni, i sacerdoti
del dio denaro.”
Termino ricordando uno
degli insegnamenti di Gesù Cristo che ben si adatta alla vicenda di
cui ho scritto.
“Non giudicate, per non
essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete
giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.
Perché osservi la pagliuzza nell'occhio di tuo fratello, mentre non
ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al
tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre
nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo
occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del
tuo fratello.”
Alfred B. Revenge
Alfred B. Revenge
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