La maggioranza degli
osservatori afferma che la Banca Centrale Europea sia una
“istituzione pubblica” che opera per il bene della stabilità dei
prezzi.
Bene, premesso che quanto
detto corrisponde esattamente a quanto riportato nello stesso sito
ufficiale della BCE vengo al punto essenziale della questione.
1) La BCE è una
istituzione pubblica perché controllata a sua volta da entità
pubbliche (Stati, società a partecipazione statali, ecc.)?
2) La BCE è una
istituzione pubblica perché fa gli interessi del pubblico, cioè dei
vari popoli europei?
3) La BCE, essendo una
istituzione pubblica, ha il massimo della trasparenza?
Allora, andiamo un po' in
ordine.
Gli unici soci della BCE
sono e posso essere soltanto le banche centrali delle singole
nazioni, per l'Italia la Banca d'Italia (articolo 28 dello statuto
BCE.)
Quindi la BCE è una
istituzione pubblica perché tutte le banche centrali nazionali socie
sono a loro volta entità pubbliche nel senso che sono appunto
controllate dai singoli stati o da società a partecipazione
pubblica?
Prendiamo l'esempio di
casa nostra: Banca d'Italia
Bene, l'articolo 1 del
suo statuto afferma chiaramente: “la Banca d'Italia è istituto di
diritto pubblico”. Inoltre c'è anche l'articolo 3 dello statuto
che cita: “Le quote di partecipazione possono appartenere
esclusivamente ai soggetti indicati dalla legge”. Beh, mi
sembrerebbe anche giusto visto che chi fa le leggi è la massima
espressione della volontà del pubblico, cioè il Parlamento.
Quindi, chi detiene le
quote del capitale della banca centrale sarà lo Stato italiano o
società controllate da esso?
Andiamo a vedere chi sono
i soci della Banca d'Italia (fonte: sito ufficiale della banca
d'Italia) al 1 gennaio 2016 sul totale delle 300.000 quote
rappresentanti il capitale
Intesa San Paolo SpA:
76.787
Unicredit SpA: 56.049
Cassa di Risparmio in
Bologna SpA (gruppo Intesa San Paolo): 18.602
Generali Italia SpA:
16.425
Banca Carige SpA: 16.425
INPS: 9.000
Mi fermo qui visto che
siamo già ben oltre il 51% delle quote possedute.
Oh, perbacco! Ma i soci
principali sono società per azioni. Va be', cosa c'entra; penso
sempre a male, i maggiori azionisti della Intesa San Paolo, Unicredit
e così via saranno entità pubbliche operanti nell'interesse del
popolo italiano. Giusto?
E per sfatare ogni insano
dubbio vediamo chi sono i maggiori azionisti delle prime due società
che controllano la Banca d'Italia, quindi di uno dei soci più
importanti della BCE.
Intesa San Paolo (fonte:
sito ufficiale della banca Intesa. Dati a marzo 2016):
Mercato: 77,625%
Compagnia San Paolo:
9,341%
Black Rock Inc: 4,893%
Unicredit (fonte: sito
ufficiale della banca Unicredit. Dati a marzo 2016):
Mercato: 74% circa
Aabar Luxembourg
S.A.R.L.: 5,039%
Black Rock Inc: 5,036%
Fondazione Cassa di
Risparmio Verona: 3,460%
Sempre sul sito ufficiale
di Unicredit si legge che solo il 4% degli investitori istituzionali
è italiano.
Oh, perbacco! I maggiori
azionisti della Banca d'Italia sono il Mercato, cioè principalmente
le maggiori corporazioni estere come banche, fondi comuni, ecc., ed
ulteriori sigle che nulla hanno a che vedere con il concetto di
entità pubbliche italiane. Mi verrebbe spontaneo domandare; ma chi
si cela dietro queste società estere? Beh, con una semplice ricerca
(sempre utilizzando fonti ufficiali visibili anche sulla rete) è
emerso che tutte queste belle siglette rientrano tra le 147 compagnie
che controllano ogni cosa nel mondo.
Allora, nello statuto di
Banca d'Italia viene specificato che essa è una istituzione pubblica
italiana, ma i suoi principali soci nulla hanno a che vedere con il
nostro amato paese.
A dir la verità mi sento
proprio preso in giro; e voi cari amici?
Beh, andiamo avanti;
forse si dirà che sono fuori strada poiché i soci della banca
d'Italia non contano nulla e che le decisioni le prende il
Governatore nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su
proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il parere
del Consiglio Superiore (articolo 18 dello Statuto); parere di
decisiva importanza visto che lo stesso articolo 18 dello statuto
cita che questo parere è dato ai fini della decisione del Consiglio
dei Ministri.
In pratica, il nome
viene...suggerito dal Consiglio Superiore che rappresenta un organo
fondamentale della Banca d'Italia. Ma cos'è questo Consiglio
superiore? Esso è composto dal Governatore e da tredici consiglieri
nominati dall'assemblea (articolo 15 dello statuto). Assemblea? Ma
quale assemblea? Beh, quella dei soci che non conterebbero un tubo.
Pertanto, in definitiva,
anche la scelta del governatore è frutto della decisione di
consiglieri nominati dalle banche. D'altronde, a parte i numeri,
statuti, ecc basta usare un po' di buon senso. Ma il nostro
Presidente della Repubblica avrà mai la possibilità di nominare
governatore un soggetto diverso da quello che le lobby bancarie hanno
già scelto?
Quindi, la conclusione
logica è che la banca d'Italia non è una istituzione pubblica
perché di fatto i suoi controllori sono società per azioni dominate
concretamente da soggetti privati i cui interessi non coincidono con
quelli pubblici dell'intero popolo italiano.
Deduzione finale
estensibile alla Banca Centrale Europea che, peraltro, rappresenta
uno stato indipendente da qualsiasi nazione europea, altro che
istituzione pubblica. La definirei piuttosto una struttura fondata
dagli Stati Europei con fondi dei popoli nell'esclusivo interesse
dell'amata categoria dei banchieri privati.
La BCE è uno stato
autonomo, esente da qualsiasi ingerenza governativa e con i suoi
pochi cittadini liberi di fare quello che vogliono perché godono di
una totale immunità.
Non ci credete? Sarebbe
già sufficiente osservare l'operato ed il comportamento tenuto da
quando è stata fondata, ma per maggiore chiarimento invito a leggere
questi articoli dello statuto BCE.
Articolo 7: Indipendenza.
I membri della BCE non dipendono da nessuno, proprio da nessuno.
Articolo 15: Obbligo di
rendiconto: Quale beffa! Sono obbligati a presentare una relazione
annuale sull'attività svolta anche all'unica istituzione eletta dai
cittadini, cioè il Parlamento Europeo, ma non esiste obbligo di
approvazione. In pratica, possono scrivere: “caro popolo europeo,
vai a...” (autocensura) e nessuno ha il potere di modifica o
censura. Ma che diavolo di rendiconto è? Beh, questo d'altronde si
lega perfettamente al concetto di indipendenza dell'articolo 7.
Articolo 40: Privilegi ed
Immunità: Qui siamo di fronte all'orgasmo più intenso per i
banchieri centrali. C'è un elenco infinito di queste prebende. Di
fatto siamo di fronte ad un novello regime feudale dove il Signore
(la BCE e i suoi membri) può fare di tutto alla sua gente con la
certezza di impunità.
Cari amici, Lo so che
questo mio articolo è lungo e, forse, la seccatura di leggerlo è
già maturata in tutti voi; ma voglio rischiare nel tediarvi ancora
facendo un elenco che, spero, farà salire in voi un profondo sdegno.
Totale immunità
giurisdizionale: nessuna corte nazionale può emettere sentenze
contro la BCE, visto che quella competente è la corte di giustizia
europea. Le azioni contro la BCE devono essere archiviate. Altresì
la BCE ha già fatto diverse volte azioni contro Stati rivolgendosi
alla corte di giustizia europea.
Gli immobili della BCE
sono inviolabili
La polizia non può
accedere nelle sedi della BCE, salvo non ci sia l'ok della stessa BCE
(Sic!).
La polizia non può
limitare l'accesso nelle sedi BCE, ma deve in ogni caso proteggerle
I mezzi di trasporto
della BCE sono inviolabili, quindi anche le auto.
Gli archivi e i mezzi di
comunicazione della BCE sono inviolabili. Nessuna autorità può
effettuare intercettazioni.
Lo staff della BCE è
considerato come pubblico ufficiale.
Lo staff della BCE gode
di totale immunità dalle azioni legali quando agiscono in “forma
ufficiale”. Di fatto è un'esenzione ancora più ampia di quella
degli stessi ambasciatori, infatti questi ultimi rispondono almeno
nel proprio paese di origine. Per lo staff di BCE immunità totale.
Ah, dimenticavo; il
concetto di staff è molto largo nel senso che è la stessa BCE a
decidere che rientra nel concetto di staff (Sic!).
Esenzione dalle leggi
fiscali nazionali. Le somme provenienti dalla BCE al proprio staff è
esente da qualsiasi imposizione fiscale dei paesi nazionali; si
applica un non meglio precisato “sistema interno all'unione
europea. E che vuole dire?
Nessuna restrizione
nell'ambito dell'immigrazione per l'intero staff e relativi
familiari.
I membri del comitato
esecutivo della BCE e relativi familiari hanno la stessa tipologia di
esenzione degli ambasciatori; non possono essere sottoposti ad azioni
legali, le loro abitazioni e la corrispondenza inviolabile; sono
esenti persino dal pagamento delle imposte indirette (acquistano
senza pagare l'IVA).
Ancora, le riunioni del
consiglio direttivo sono segrete, salvo non sia consiglio stesso a
decidere di renderle pubbliche (Sic!) - articolo 10 dello statuto BCE
-. Che singolare trasparenza!
Però, che bellezza
vivere e lavorare nel paese indipendente della Banca Centrale
Europea.
E neanche uno di questi
signori è mai stato eletto dal popolo per esercitare il potere
principale nell'economia: Emettere e gestire la moneta.
Io penso che la BCE sia
la più potente tra le nazioni europee avendo la possibilità di
utilizzare la forza del dio denaro in persona.
Ah, ora capisco, perché
viene definita “istituzione pubblica”; perché cura amorevolmente
con religiosa sacralità gli interessi sociali ed economici dei suoi
adorati cittadini con attività ben specificata nel passaporto:
banchiere!
E prendendo in prestito
la famosa frase del mitico Totò concludo:
Banca Centrale Europea
una istituzione pubblica? Ma mi faccia il piacere!
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